Nave Fantasma

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/s/snowbear/preview/fldr_2008_11_28/file0001214151760.jpg

Vicarious, della serie, tutti i titoli vanno bene, se si tratta di buona musica. Questo però, non è latino. Sempre inglese, con il significato ben preciso di sostituto. A cantare Andrew Stockdale – Vicarious

La Nave fantasma, Ghost Ship. Nonostante tutto non ci si perde d’animo. Ci sono le chitarre acustiche e l’entusiasmo dei Good Ship, nome come potete vedere simile al titolo del loro brano Good Ship – Ghost Ship

Nineteen, diciannove, o, se preferite, 19. Che posso dire? Che purtroppo sono passati quasi trent’anni da quando ce li avevo. Cercando, nonostante il tempo, di non farsi passare lo smalto, sopratutto se ci sono le note di  Tegan and Sara – Nineteen

Sento questo brano, e mi viene voglia di salire in macchina, se non fosse che ho passato mezza giornata così, e l’ultima cosa che farei è rinchiudermi in un abitacolo con sopra quattro ruote. La questione è che questi suoni, sembrano il rombo di un motore  On Top – The BellRays

Potete prendere nota per favore che esiste un vino alle fragole? Io non lo sapevo, per questo volevo informare anche voi. Anche e sopratutto perché c’è questa Strawberry Wine, bel pezzo dei John Steel Singers

 

Si chiama Martha, e il cognome non può che essere Wainwright. Dico così perché è l’unica autrice, con questo nome. Sorella di Rufus, e brava come lui. Lo dimostra anche adesso con Ball & Chain Martha Wainwright – 

L’ultima volta che eravamo in onda, c’erano i melograni. Adesso, parimenti, i Pomegranates. Non potevamo esaurire l’argomento, così ho pensato di fare il bis, anche perché questa musica merita il vostro ascolto, ecco allora Anywhere You Go Pomegranates

                                                                                                                           emahluver3

Musica, senza compromessi. Stasera, a giudicare dalla qualità, sembrano tutti grandi gruppi, ben organizzati. Suonano in maniera autorevole, adesso, anche Deep Sea Arcade, ed è un piacere sentirli con la loro seen no right  Deep Sea Arcade – Seen No Right

The Egg, ovvero l’uovo. Strano ma vero, una band che si chiama così. E sono anche bravi. Hanno uno stile, un po’ dreamer, giustamente. Il brano si intitola, infatti, Stars

The Egg – Stars

All I Know

Plastic Soldiers, soldatini di plastica. Servono per giocare, immaginare, ma anche per suonare, essendoci adesso i Portugal. The Man, con questo disco, di recente uscita. Il brano all’ascolto è anche il pezzo, forse trascinante, dell’intero album Evil Friends

Portugal. The Man – Plastic Soldiers

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8b/Regular_pentagon_construction.pngLa gioventù è sprecata per i giovani. Proprio una bella frase. Ci potremmo fare una miriade di ragionamenti, invece ci ascoltiamo un brano, intitolato proprio così Youth Is Wasted On the Young. Autori gli Young Galaxy. Come vedete la gioventù centra sempre

Young Galaxy – Youth Is Wasted On the Young

Heart Full of Pentagons, Cuore pieno di Pentagoni. Pensavo che in un cuore ci fossero dei sentimenti, invece per i Film School, ci sono delle forme geometriche. Ascoltiamoli, allora

Film School – Heart Full of Pentagons

Wdev

I suoni festanti di venticinque anni fa, sempre belli da ascoltare. Correva infatti l’anno 1988, ed i Talking Heads uscivano con questo brano. Cos’è? Niente, o meglio, (Nothing But) Flowers

Talking Heads – (Nothing But) Flowers

 

Sulla strada delle vacanze. Pochi giorni a luglio, che altro si può fare, se non andarcene, e quindi seguire la strada, o meglio Follow The Road, come dice il titolo di questo brano dei Dunwells, per la prima volta con noi

Dunwells – Follow The Road

Il nome è Eagle And The Worm. Penso niente a che vedere con lo storico gruppo americano. Non sono riuscito a trovare nessuna notizia su di loro, solo questo disco mi è piaciuto, allora ho deciso di proporlo anche a voi. All I Know il titolo

Eagle And The Worm – All I Know

Canta in inglese, anche se ha il nome italianissimo di Molinari. Lui, o forse, la sua famiglia, hanno sicuramente varcato i confini di questa nostra martoriata patria. Gli è stato dato, penso dai genitori, il nome di battesimo di Pete. Ecco allora Pete Molinari con questo brano dal sound un po’ retrò Streetcar Named Desire

Pete Molinari – Streetcar Named Desire

Un po’ di soul, infatti, è proprio questo il loro genere, unitamente al funk. Si tratta di una band australiana, i Bamboos. Non impazzisco per questa musica, comunque un po’ diversa dalla solita musica. Keep Me in Mind il title track

Bamboos – Keep Me in Mind

The Midnight Choir. Il coro di mezzanotte. Come orario, direi, non ci siamo. C’è una differenza di una decina di ore, non è cosa da poco, è comunque l’ora dei Thrills, gruppo irlandese che era da un bel po’ che non ascoltavamo

Thrills – The Midnight Choir

High Hope

Incastonare la bellezza, Mount Beauty. Bella come idea, ed anche il brano non è da meno. Si fa notare, ed apprezzare, ed è anche sorprendente, con improvvisi cambi di ritmo. E’ cantato da Jen Cloher

Jen Cloher – Mount Beauty

Era il 6 ottobre 1992, sono passati più di vent’anni. Non ci si può ricordare dove eravamo, cosa facevamo. Si potrebbero cercare gli appunti di qualche agenda perduta, di certo i REM uscivano con l’album Automatic for the People, album che conteneva anche questa Nightswimming

REM – Nightswimming

Alcoholic, come se non bastasse tutta questa calura…. Non vogliamo niente di alcolico, fa già abbastanza caldo, non serve scaldarsi. Forse, potrebbe andare bene un limoncello freddo, magari ascoltando il pezzo così intitolato. A proporlo gli Starsailor

Starsailor – Alcoholic

Hallelujah, parola forse universalmente conosciuta, come conosciuta è lei, l’autrice di questo brano. E’un’artista bionda neozelandese. Risponde al nome di Gin Wigmore, e l’ascoltiamo anche oggi; una voce molto calda, particolare, interpretativa

Gin Wigmore – Hallelujah

Velvet roof, letteralmente, un tetto in velluto. Licenziatari di questo brano i Buffalo Tom, gruppo statunitense di alternative rock formatosi a Boston nel 1986. Sono passati tanti anni ma dalle informazioni che vedo, sono arrivati ai giorni nostri, essendo usciti con un disco un paio d’anni fa

Buffalo Tom – Velvet roof

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/a/alexfrance/04/l/1367075195hnzsf.jpgBand, interpreti vari, gruppi, vocalist, e adesso un cantautore. Ha uno stile che ricorda Bob Dylan e Leonard Cohen. Si chiama Glen Hansard, ed è irlandese. Lo ascoltiamo per la prima volta con questa High Hope

Glen Hansard – High Hope

Un facile lasciarsi andare. Le occasioni non mancano, neanche a lei, Nat Dunn. Trova così il modo di fare con questo titolo una bella canzone, la prossima Nat Dunn – Let Me Down Easy              

 

Un cane nero, black dog. Una veste insolita, ed un colore insolito, per il migliore amico dell’uomo. A proporcelo così Tim Easton, con il prossimo pezzo, tratto da un disco dei suoi più grandi successi

Tim Easton – Black Dog

Ci sono anche gli archi, ad accompagnare le note di questo brano. Un pezzo dallo stile un po’ folk, How I Knew Her, come conobbi lei. Ce lo racconta, e ce lo canta, Nataly Dawn

Nataly Dawn – How I Knew Her

Alle Porte del Sole

Un amico di nome Luca. Come in questa canzone di Silvia Salemi e come, anche io in passato mi ricordo di avere avuto. E avrò passato anch’io delle serate, come queste cantate da Silvia a Sanremo, sedici anni fa, nel 1997, un anno per me molto importante

Silvia Salemi – A Casa di Luca

Andiamo al rallentatore, rallenty, replay, che dir si voglia. Noi preferiamo Replay, anche perché c’era una bella canzone di Samuele Bersani, intitolata così. Andiamo allora indietro, ma non troppo. Siamo a Sanremo, nel 2000

Samuele Bersani – Replay

Cantava l’avvenire, senza essere un gesuita o un religioso. Era anzi, e voleva essere, solo una donna, come lei stessa cantava. Una splendida donna, una sacerdotessa della musica, di nome Marcella. In quegli anni imperversava, e noi la ascoltiamo e vediamo nel prossimo video

Marcella – L’Avvenire

Pensavo quasi di mettere un complesso, invece, adesso, mi viene in mente Little Tony. E’ scomparso da poco tempo, penso sia giusto ricordarlo. Credo che questo sia il suo brano più famoso ed importante. Lui è nel pieno degli anni ’60, gli anni per lui, più fortunati, e questa era, “Riderà”

Little Tony – Riderà

Ero convinto che questa canzone fosse dei Pooh. Era invece Riccardo Fogli, a cantarla. Riccardo, comunque, era stato anche lui un componente del gruppo. Nel 1976 però, quando è uscito “Mondo”, evidentemente aveva già iniziato, da solista

Riccardo Fogli – Mondo

Lui, è ed era sempre lui, inteso, l’artista di prima, ovvero Riccardo. Nel 1991 a Sanremo, pregava di ascoltare. Mi ricordo che io, almeno io, lo facevo volentieri, essendo questa una bella canzone

Riccardo Fogli – Io Ti Prego di Ascoltare

Avrebbero dovuto dimenticare Anna. Avrebbero voluto farlo, ma intanto…. la cantavano. La cantavano così tanto, che anche io me la ricordo bene, questa canzone, e mi ricordo anche loro, I Nuovi Angeli

Nuovi Angeli – Anna da Dimenticare

Alle porte del sole, ai confini del mare, era così, una bella canzone. Infatti fu un grande successo, vinse Canzonissima 1973/74, e poi diventò come pezzo, conosciutissimo anche all’estero. Cantava Gigliola Cinquetti. La rivediamo in questo video con la presentatrice dell’epoca, Mita Medici

Gigliola Cinquetti – Alle Porte del Sole

Prima di fare l’attrice del cinema italiano di serie B, Carmen Villani era stata una grande cantante. Interprete di successo, con Piccola, Piccola, se non sbaglio, aveva vinto anche a Sanremo. Qui la possiamo vedere in un’altra edizione di Canzonissima, nel 1968

Carmen Villani – Piccola Piccola

Vacation in Chicago

Ritorniamo nel territorio musicale Alternative, andando anche nello spazio aereo americano, essendo il Dakota, una regione degli Stati Uniti ma anche titolo del primo brano di oggi, proposto dagli Stereophonics

Stereophonics – Dakota

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/31/DowntownChicagoILatNight.jpg/800px-DowntownChicagoILatNight.jpgUna giornata caldissima, in pieno luglio. Termometro che raggiunge i 40 gradi, eppure, proprio oggi, arrivano i brividi, The Chills, titolo di questo brano di Peter Bjorn and John. Ascoltiamocelo, allora, sperando ci porti un po’ di refrigerio

Peter Bjorn and John – The Chills

Una vacanza a Chicago. Destinazione insolita, in questo periodo dove partono tutti. Noi proviamo ad andarci, musicalmente, con Cold War, autore per noi nuovo, e questo suo brano

Vacation in Chicago – Cold War

Ci si tuffa, si ammira, si guarda. Cosa sarà mai? Il mare, ma a bordo, o meglio, dall’alto di una scogliera. Non è quindi un transatlantico, o una nave da crociera, solo un tratto di costa alta, ed Emily Jane White a cantarlo Emily Jane White – The Cliff

It’s Yours To Keep. Mantenere il vostro. Un obiettivo da considerarsi normale, forse grandioso per questi tempi. Il brano, molto tranquillo, si snoda nell’arco dei prossimi tre minuti. A farcelo ascoltare Loquat

Loquat – It’s Yours To Keep

 

The National, un gruppo ormai proposto diverse volte. Fanno bella musica, sono convincenti, si ascoltano sempre bene. Ritornano oggi con questa, Humiliation

The National – Humiliation

Il tema è sempre acquatico. Non è mare, neanche acqua da bere, ma the river, il fiume. Scorre impetuoso, a giudicare dal sound del prossimo brano, di Daily Bread

Daily Bread – The River

Calexico, un nome non nuovo. Come autore l’avevamo ascoltato tantissimo tempo fa, all’inizio del nostro festivalmusicale. Quella volta era in coppia con Iron and Wine. Oggi è da solo, per dirci, e per cantarci, forse di lunedì, Maybe On Monday

Calexico – Maybe On Monday

Antifurti, sistemi di allarme, segnalatori, cellule fotoelettriche. Non solo gli umani possono andare in tilt, anche i dispositivi elettronici possono guastarsi. Ed è allora un procurato allarme, un falso allarme, o meglio, False Alarm, come questo brano dei Wooden Birds

Wooden Birds – False Alarm

Fisherman

 

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/m/mensatic/preview/fldr_2010_07_13/file1161279077339.jpgCercando di essere fresco, trying to be cool. Un’espressione adatta a questa giornata caldissima di metà agosto. La prendo in prestito volentieri, anche perché fa da titolo a questo brano dei Phoenix, brano dallo stile un po’ retrò: ricorda la disco-music di trent’anni fa

Phoenix – trying to be cool

Arriva un fisherman, un pescatore, come intuitivamente si traduce. Porta non dei pesci, ma la bella musica, e senza aspettare troppo, visto che al posto dell’esca, dell’amo e della lenza c’è questo gruppo, per la prima volta con noi, i Fenster

Fenster – Fisherman


Tanto tempo fa avevo proposto il gruppo svedese dei Club 8. Inutile dire non me li ricordavo neanche. Oggi ritornano, con questo brano, brillante

Small Piece of Heaven – Club 8

Veloci e brillanti anche loro, gli Spinto Band. D’altra parte, dicono qualcosa a una certa Vivian, come lascia intendere il titolo, Vivian, Don’t. Non potendo ascoltare le parole, accontentiamoci allora di sentire la musica, niente male

Spinto Band – Vivian, Don’t

Un attacco di cuore, Heart Attack. Niente di sentimentale, quindi. Qualcosa di meno simpatico, forse provocato dallo scatenamento dei Ruby Suns, un complesso proveniente dall’altra parte del mondo. Dalla Nuova Zelanda, con furore

Ruby Suns – Heart Attack

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/a/anitapatterson/preview/fldr_2005_07_07/file0001203965.jpgIl silenzio è la più forte risposta, Silence Is the Loudest Answer. Chiedo aiuto a qualche mio amico. Conosco infatti dei filosofi, ma cercherò io stesso di trovare una spiegazione, magari ascoltando l’omonimo brano dei 

What Made Milwaukee Famous – Silence Is the Loudest Answer

Un’altra circostanza casuale, quella che mi fa riproporre adesso, i Phoenix. A volte capita, soggiacio (spero di aver scritto bene) volentieri alle leggi del caso, quindi adesso………. Aiuto! S.O.S. In Bel Air. Senza il suono della sirena, però, solo musica

Phoenix – S.O.S. In Bel Air

Le giornate estive, di vacanza. Caldo, sole, mare. Giornate, comuni, Common Days, come questo brano degli Elevator Action, il prossimo che ascoltiamo. Momenti già vissuti che si esauriscono e si consumano in fretta, come questo pezzo, di due minuti soltanto

Elevator Action – Common Days

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/k/kolobsek/03/l/1363265958pezt0.jpgSi parlava prima di vacanze. Cè sempre qualcuno che parte. Inevitabilmente, fa le valigie, per andare walk away. Io, ci sono già stato, mi consolo allora, ascoltando, e proponendovi, un pezzo così intitolato

Franz Ferdinand – Walk Away

I tre fratelli Jarman, musicalmente conosciuti, con il nome di Cribs. Li metto per la prima volta, anche se certamente non sono all’esordio, essendo in attività dal 2001. Vengono da Wakefield, nello Yorkshire, Inghilterra, e ci fanno ascoltare Cheat On Me

Cribs – Cheat On Me


Another One Radio

Qualcosa di simile all’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, la tanto famigerata Inps, ente dal quale ben difficilmente riuscirò ad avere qualcosa. Gli Inxs, però, è tutto un altro discorso. Contribuiscono egregiamente alla storia della musica, con questo bel pezzo, Shine Like It Does

Inxs – Shine Like It Does

Dove si dovrebbe andare, per essere, sotto il ghiaccio? Sicuramente molto lontano, a meno di non aspettare un bel po’ di mesi. Allora, senza fare nulla di tutto questo, ascoltiamo la prossima canzone. Mi sento di consigliarla, è dei Simple Minds e si intitola proprio Underneath the Ice

Simple Minds – Underneath the Ice

 

Noiseworks. Mai sentiti per davvero. Se si annoiano a lavorare, hanno ragione. Si divertiranno con la musica, e hanno doppiamente ragione. Ascoltiamoli con Jealousy (is a curse), la gelosia (è una maledizione)

Noiseworks – Jealousy (is a curse)

E’ stato così bello, You Looked so good. A dirlo una ragazza australiana, classe 1975, di professione cantautrice, risponde al nome di Clare Bowditch e se lo dice lei, c’è da crederci

Clare Bowditch – You Looked so good

Quando potremo essere pagati? Domanda più che legittima, sopratutto se arriva al ritmo di una musica soul, interpretata dai The Staple Singer con il brano When Will Be Paid?

The Staple Singer – When Will Be Paid?

Ragged Mile, un miglio stracciato. Una misera distanza, anche se loro vengono da molto lontano. Sono gli australiani John Butler Trio, rock band di successo, capitanata dall’omonimo artista, in attività da una quindicina d’anni, avendo iniziato nel 1998

John Butler Trio – Ragged Mile

Non è America, non è Australia. Potrebbe essere Svizzera? Forse sì, vediamo….. Gli ingredienti ci sono tutti: Villages, Alpine, Zurich, nell’ordine: titolo, artista, album. Vado a vedere la biografia, e leggo, di Melbourne. Per la delusione degli amanti del Vecchio Continente

Villages – Alpine

E se il mio cuore potrebbe in qualche modo fermarsi, And If My Heart Should Somehow Stop. Posso cambiare lingua, idioma, parole, ma il problema, un problema stretto di sopravvivenza, rimane. Ci pensa allora James Vincent McMorrow a venire in mio soccorso

Vincent McMorrow – And If My Heart Should Somehow Stop

Una musica acustica, pulita,al suono della migliore chitarra, questa dei The Genes, nel solco della tradizione pop-folk. Ascoltiamoli allora, con la sua Another One Radio

The Genes – Another One Radio

L’altra notte, non ho fatto niente meritevole di essere ricordato. Il solito apparecchio dei denti, il solito letto, il sonno, la dormita. C’è però il prossimo brano degli Strokes, si intitola proprio così, last night. Lo ascoltiamo, aspettando un’altra serata e poi, di nuovo notte

Strokes – Last Night

Good Souls

Imperversano dall’anno di grazia 1976. Al dubbio se esistono ancora, la risposta è affermativa. Si, e non solo per la politica, anche per la loro musica, scritta e interpretata e portata al successo da 4 ragazzi irlandesi, i mitici U2 che qui ascoltiamo

In God’s Country U2

Tutte le strade, sembrano bloccate. Infatti, non c’è nessun altro modo, There’s No Other Way, come recita il titolo di questo brano che porta la firma dei Blur. Non intristiamoci troppo, però. Imbocchiamo questo senso unico al suono di questa bella musica

Blur – There’s No Other Way

Cercasi disperatamente, anime buone. Good Souls. Ci sono tante cose da fare, per il bene del mondo, del genere umano, delle persone meno fortunate. Proviamo intanto a sorridere, prendendo la vita sotto l’aspetto migliore, aiutati anche da questo bel pezzo degli Starsailor

Starsailor – Good Souls

http://goodnews.ws/wp-content/uploads/2009/05/drag_queen_monkey_b1-200x300.jpgNon mi conosci, You Don’t Know Me. Neanche io conosco loro, i Polyphonic Spree. Almeno pensavo, sbagliandomi. In realtà li avevo già inseriti un paio di volte. Ovviamente non me li ricordavo, ma sono molto bravi e sono contento di riproporli

Polyphonic Spree – You Don’t Know Me

 

Sono una scimmia, I am an Ape. Chissà cosa vorrà dire questo titolo. Misterioso, porta comunque la firma di David Byrne, per l’occasione insieme a St. Vincent in questo disco fatto a quattro mani, l’anno scorso

David Byrne & St. Vincent – I am an Ape

Un più semplice Come With Us è il titolo della prossima track. Abbastanza futurista, elettronica, nelle sonorità e negli arrangiamenti, porta la firma dei Chemical Brothers

Chemical Brothers – Come With Us

Più melodiosa, tradizionale, classica, arriva adesso Melodie Nelson con il titolo di questa canzone, letteralmente Title of This Song – Melodie Nelson

Un cortile di ragazze bionde, Yard Of Blonde Girls. A chi non piacerebbe trovarcisi in mezzo? C’è da perdere la testa, infatti anche Jeff Buckley, da come canta questo pezzo, sembra sconvolto

Jeff Buckley – Yard Of Blonde Girls

Dal cortile, alla strada. Il passo è breve, sopratutto se fatto insieme ad un altro mostro del rock, Bruce Springsteen. Sono passati venticinque anni, era infatti il 1988 quando uscì con questo disco, da cui ascoltiamo

Bruce Springsteen – Out In The Street

Heavy Heart

Tante volte sono stato in centro, in questi giorni. Non fosse altro che per vedere un po’ di vita, negozi, persone. Adesso, ci vado anche musicalmente con la prima proposta di oggi, regalata da un certo Alex Lloyd. Ci fa ascoltare la sua Downtown

Alex Lloyd – Downtown

Gli occhi di Peter Bjorn and John. Il senso, quello della vista, preso in prestito per questo titolo, Eyes, per l’appunto. Un brano che mi sembra di conoscere, anche se naturalmente lo inserisco adesso, per la prima volta

Peter Bjorn and John – Eyes

Un grande successo, proposto diversi anni fa, da tutte le radio. Forse mi dovrei correggere, molti anni fa. Ne sono già passati 11, essendo il disco del 1992. Protagonisti Charles and Eddie, con la loro Would I lie to you, letteralmente, una domanda: dovrei mentirti?

Charles and Eddie – Would I lie to you?

 

Una corda, per tenere, per legare, per attrarre. Purchè non serva a fare o pensare cose strane, va sempre bene. Può fare anche da sfondo ad una canzone originale, come questa che ci ascoltiamo degli High Strung, il cui titolo è per l’appunto Rope

High Strung – Rope

Un cuore pesante, Heavy Hearth. Cose che capitano, storie della vita, o sentimenti che lasciano il segno. Ricordi, sensazioni, emozioni, come quelli che possono essere risvegliati da questo brano, molto bello e un po’ triste, degli You Am I – Heavy Hearth

Brano anche questo, toccante.Il suono limpido e pulito di una chitarra acustica, e la sua voce, quella di un certo Juan Alban, con la sua Bodies

Juan Alban – Bodies

Paul Simon e le sue domande per gli angeli, Questions For The Angels. Cosa mai avrà da chiedere….. Non ci si dovrebbe interessare a certi argomenti. O forse sì, siamo noi che diamo dei limiti, arbitrari, ai nostri argomenti. Lui comunque ne ha fatto un brano, proviamo ad ascoltarlo

Paul Simon – Questions For The Angels

 

La fusione di country, pop, folk e forse blues. Riesce a condensare tutto questo la cantante americana Eilen Jewell. Io vi propongo il suo brano, forse più conosciuto, The Flood, letteralmente, inondazione, diluvio, valanga,alluvione. Speriamo solo musicale

Eilen Jewell – The Flood

Due volte, se sei fortunato. Twice If You’re Lucky. Un bel pezzo, giusto per risvegliare i sensi, dopo le due precedenti canzoni. Porta la firma del gruppo australiano dei Crowded House

Crowded House – Twice If You’re Lucky

Sirene

Un nome nuovo su questi schermi. Si presenta per la prima volta in modo molto promettente, con un brano bello, da ascoltare. Il suo nome è Marika Hackman, è una cantautrice inglese, e ci propone il suo Cannibal

Marika Hackman – Cannibal

Andiamo avanti, con interpretazioni sempre particolari. Musica diversa, di qualità. Un sound che esce dai soliti schemi, come si può notare ascoltando la prossima canzone. Da apripista un pianoforte, poi arriva una fisarmonica. La voce, quella è inesistente, comunque il brano ha come autore, o autrice, Haiku Salut. Ci fa ascoltare Los Elefantes – Haiku Salut

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d7/Armitage_Siren.JPGLei però, non è la prima volta. Mi sembra di conoscerla. Si chiama Laura Welsh, ha un nome forse simile a qualche altro autore perché la ricerca mi ha appena dato esito negativo. Neofita anche lei, esordisce con questa

 Cold Front – Laura Welsh

Una playlist con le scelte migliori quella di stasera. Potrebbe essere da ricordare, anche se è presto per dirlo. Continua adesso con la splendida Wilsen, ci fa ascoltare Sirens, sirene

Wilsen – Sirens

Nella notte, Into the Night. Si può dire che ci siamo, essendo le 23.30. Anche se qualcuno vivrà questo orario come serata, essendo ancora sabato, per noi, gente comune, è la parte finale della giornata. Ad accompagnarci adesso, i Blaenavon

Blaenavon – Into the Night

Bath Is Black, il bagno è nero. Se ha questo colore, non dev’essere un bagno molto accogliente. E’ comunque questo il titolo della prossima track, e a proporla, Marika Hackman, che inaspettatamente, torna per l’occasione

Marika Hackman – Bath Is Black

Ancora Wilsen con un altro brano, tratto da Sirens, il suo mini album di esordio, uscito 6 mesi fa. Ha appena iniziato la sua carriera, quindi non si può proprio dire che sia al tramonto, anche se il titolo del suo brano è Dusk, crepuscolo

Wilsen – Dusk

Drenge, per ripartire con slancio. Non so se faccio bene, comunque è questo il nome del prossimo autore. Si va alla velocità della luce, sembra di correre i cento metri. Anche loro hanno in qualche modo in mente lo sport, hanno intitolato infatti il loro pezzo Bloodsports

Drenge – Bloodsports

Crocodiles, la prossima band. Per quanto siano nuovissimi anche loro, si presentano con un sound molto autorevole. Sembra siano di lungo corso, invece, sono appena nati. Il loro disco è uscito da meno di un mese, si intitola Crimes of Passion mentre il brano all’ascolto è She Splits Me Up

Crocodiles – She Splits Me Up