Penso di non averli mai sentiti. Hanno una connotazione spiccatamente classic rock, vengono da Portland, Oregon. Sono i Red Fang, e ci danno una bella scossa, con questa loro Blood Like Cream. Veramente originale come titolo Red Fang – Blood Like Cream
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Grand Union
Siamo stati compagni, di viaggio, di strada. Insieme a tavola, per le feste, a Natale, Capodanno, i primi giorni del 2014. Tutto ormai passato, è tempo di ritornare alla vecchia vita, alle abitudini, al blog. Lo faccio con questo Comrade, compagno, dei Volcano Choir – Comrade
Wooden Saints. Mai visti, sentiti, conosciuti. L’occasione giusta per farlo adesso, anche per imprimere una marcia un po’ dinamica alla playlist di oggi. Non eccessivamente ritmato, e anzi, un po’ melodico, ci ascoltiamo questo What if the parachute won’t hold, cosa succede se il paracadute non si apre
Wooden Saints – What if the parachute won’t hold
Una donna scatenata. Woman è appunto il titolo del prossimo pezzo. Niente a che vedere con uno degli ultimi brani scritti da John Lennon. Qui ci sono i Wolfmother gruppo hard rock che avevamo già avuto modo di incontrare. Sono di Sidney, Australia, hanno un sound particolare, ricorda i grandi complessi anni 60-70 Wolfmother – Woman
Son sick. Figlio malato. Avrei voluto tradurre questo titolo in maniera diversa, ma purtroppo il significato è quello. Pazienza, Ad avercelo, sperando sia solo nella canzone, i San Fermin, gruppo di 3 componenti, la vocalist principale è femminile San Fermin – Son sick
Un artista che è stato ospitato in chiesa, per alcuni concerti, fatti anche recentemente. Si chiama Hozier e lo ascoltiamo per la prima volta con questo pezzo, un brano che anche nel titolo, dice semplicemente Take Me to Church. Portami in chiesa Hozier – Take Me to Church
Slancio, creatività, stile. Sono quelli dei Midlake, di cui sono lieto di proporvi questo Antiphon, titolo non solo del pezzo, ma anche del loro album, uscito non più tardi di due mesi fa Midlake – Antiphon
Vive spostandosi tra Chicago e una fattoria vicina alla cittadina di Elizabeth nel nordovest dell’Illinois. È un polistrumentista e tra i molti strumenti da lui suonati vi sono il violino, la chitarra e il mandolino. Interessante questo ritratto. E’ quello che ha fatto Wikipedia del 40enne Andrew Bird, di cui ci ascoltiamo adesso Pulaski at Night Andrew Bird – Pulaski at Night
Arthur Beatrice. Strano questo nome. Un po’ classicheggiante, come lo è in effetti il brano che ci presenta, dal titolo ecumenico di Grand Union. Feste iniziate, feste finite, forse quello che conta è lo spirito. Uniamoci anche noi, sotto lo spirito e la bandiera della buona musica
Arthur Beatrice – Grand Union
Just One Day. E’ solo un giorno. E’ poco, ma forse è quello che conta, per un’esperienza, un’avventura, un’ispirazione, un’idea, come quella avuta da Mighty Oaks. Su questa idea ha costruito un album e anche un pezzo, il prossimo all’ascolto Mighty Oaks – Just One Day
Hey Now
Si balla, si pestano i piedi, si volteggia in aria, si salta. Comunque, pronti a tutto, nel pianeta di festivalmusicale. Facciamo un incontro ravvicinato con gli americani cults, e la loro I Can Hardly Make You Mine. Bello, quando si dice, avere le idee chiare
cults I Can Hardly Make You Mine
Ogni giorno è come domenica. Se lo dice lui, c’è da credergli. Anche se, non so se sarebbe così bello. Ognuno deve essere se stesso, ogni giorno deve essere diverso dagli altri. Il lunedi, però…..Bentornato Morrissey e la sua musica Morrissey – Everyday Is Like Sunday
Gabbia arrugginita. Non so se mi piace, e chi potrebbe mai starci dentro, chi potrebbe ospitarla nella sua casa. Tante domande, anche quella di non sapere se mi piace questo pezzo. Un’unica risposta, loro sono i Soundgarden ed il loro pezzo, graffiante, Rusty Cage
Soundgarden – Rusty Cage
The national health, il sistema sanitario nazionale. Ci sono gli operatori ed i medici che lo sostengono. E ci sono anche loro, dottori, ma della musica. Fanno parte della clinica pop rock Maximo Park
Maximo Park – The national health
Un mare di titoli, dove c’è in mezzo la parola love. Una delle parole più conosciute, solo che in questo caso non è una parola, è proprio un nome. A chiamarsi così un gruppo rock psichedelico americano attivo negli anni ’60, di cui ci ascoltiamo adesso Alone Again Or – Love
Ascoltati ultimamente con Strong, mi erano piaciuti. Il loro è uno stile classicheggiante, forse un po’ minimale, come si evidenzia anche dal titolo, semplice anche questa volta, Hey Now. Loro sono i
London Grammar – Hey Now
Si chiamano Telegram, in omaggio all’omonimo, obsoleto, mezzo di comunicazione. Ma c’è ancora qualcuno che li manda? Speriamo in ogni caso, che non muoia nessuno. Noi preferiamo scrivere, non dettare. E se possiamo, ascoltare, suonare, cantare, come fanno loro con Follow
Telegram – Follow
Carry Me. Portami. Ok, vieni con me. Me lo chiedi in maniera così insistente…. Suoni che sembra debbano sfondare, poi però, come per incanto, si fanno più melodici. Solo per poco tempo però, perché loro, i Bombay Bicycle Club, non perdonano Bombay Bicycle Club – Carry Me
Un piccolo solco, o se preferite, Young Rut. E’ quello tracciato dal duo americano Darren Weiss e Danny Presant al secolo, meglio conosciuti con il nome di PAPA. E’ di loro, il prossimo e ultimo pezzo
PAPA – Young Rut
Spirit Bird
E’ una cantante francese molto giovane, ed è uscita quattro anni fa con un disco, il suo primo disco. L’ha intitolato significativamente, O1. Si chiama Emilie Satt e per farvela conoscere ho scelto un estratto di questo album, il brano intitolato Melo Emilie Satt
Si parla di andare su Marte, loro invece passeggiano ancora sulla Luna. Perché dire questo? Ma perché sono i Walk the Moon. Danno un po’ più di brio a questa partenza, con un pezzo più movimentato rispetto al primo, dedicato a una certa Anna Sun
Walk the Moon – Anna Sun
Brutta avventura per una coppia di turisti inglesi in Sudafrica, attaccati da un elefante, mentre stavano facendo un Safari. I due stavano attraversando un parco a bordo della loro auto, quando hanno incrociato il pachiderma. L’animale scagliatosi contro i due turisti, ha ribaltato la loro auto. Lui è un elefante, loro, Lisa Wisznia e François Villevieille sono gli Elephant, e li ascoltiamo nel prossimo pezzo
Elephant – Under The Sea/Hey Laura
Tra le altre nuove entrate, annoveriamo anche un certo Manceau. Nella compilation di oggi entra a pieno diritto, essendo l’autore di questa performance, dal titolo, molto semplice, ermetico, essenziale. About It
Manceau – About It
Alberi falsi di plastica. Anche se non c’è bisogno essi, ci sono. Egli è, essi sono. Esercizio di coniugazione del verbo essere, si materializza in questo brano dei Young Guns, Fake Plastic Trees – Young Guns
Dal suo nome, capiamo che è da solo. O, per meglio dire, solista. Si presenta infatti, con nome e cognome, al secolo Robert Francis. Cosa avrà da raccontarci, da presentarci, da cantare? Delle cose che non cambiano mai…. Perbacco, tema interessante, come il pezzo, Some Things Never Change
Robert Francis – Some Things Never Change
Il momento di Hannah Cohen. L’avevo presentata, tanto tempo fa, non me la ricordavo neanche, sono contento di riproporla adesso. Lo faccio ad occhi chiusi. Sia perché mi fido di lei, sia perchè il suo brano si intitola ombre, Shadows Hannah Cohen
L’anima dell’uccello. Cosa potrà fare mai se non essere libera….. Anche perché altrimenti, non volerebbe. Vogliamo che continui ad essere così. Magari, la chiediamo in prestito anche per noi, esseri umani legati mani e piedi su questa terra. Interprete di questo Spirit Bird, adesso c’è
Xavier Rudd – Spirit Bird
La verità, quella pesante, dolorosa, impegnativa. Quella che a volte non si dice, quella che fa male. Deve essersene accorta anche Licia Chery, con questo suo pezzo accorato, sembra quasi faccia fatica a tirare fuori le parole. O forse no, è solo suggestione. Il brano, forse un po’ pop per i miei gusti, si intitola, ormai l’avrete capito, the Truth Licia Chery
Ames Room. Ames è una parola non meglio identificato, room invece sappiamo tutti vuol dire camera. Andiamo allora, provvidenzialmente in camera, anche perché questo brano di Silje Nes è un po’ da atmosfera night, chill out Silje Nes – Ames Room
Chiamata Notturna
Nell’ora blu, quale è quella attuale, di questo momento, può capitare di tutto. Anche di ascoltare qualcosa di insolito, un po’ fuori dagli schemi. Un po’ jazz, un po’ soul, trombe, chitarre, ed un nome mai sentito,
Dephazz – Into the Blue Hour
Nightcall. Una chiamata di notte, Qualcosa di allarmante, come la voce di Kavinsky. Genera turbamento, poi segue a ruota una vocalist femminile, dal timbro un po’ più normale. Se ci aggiungete un po’ di elettronica, il risultato è questo brano, niente male
Kavinsky – Nightcall
Sei un lupo. You’re a Wolf. Verosimile, sopratutto se detto da un suo simile, scusate il gioco di parole. Autore di questo bel pezzo è infatti Sea Wolf, lupo anche lui, ma di mare Sea Wolf – You’re a Wolf
Conosciuta come la vocalist dei Room Eleven, presento oggi per la prima volta un’artista olandese, uscita con un album da solista, all’inizio dell’anno scorso. Si chiama Janne Schra e la ascoltiamo con Different
Janne Schra – Different
Due alberi d’argento. Two Silver Trees. Chissà se segneranno qualcosa. Penso almeno possano essere il viatico per ascoltare dei bei suoni, come quelli adesso portati in dote dai Calexico, band alternativa californiana veramente interessante Calexico – Two Silver Trees
L’entrata è abbastanza prorompente, supportata anche dal suono metallico delle chitarre. Questo, anche per dire che è so hard for you, così difficile per voi. Meglio, non arretriamo davanti alle sfide, ci piacciono le cose complicate, in questo accompagnati dai Basics
Basics – so hard for you
Diamond. Diamante. Luccica, brilla, è luminoso, ma può anche essere ascoltato, se prende la fisionomia di un brano musicale, come questo, cantato da Brendan Benson. Ha inserito questo pezzo nel suo ultimo disco, You Were Right Brendan Benson – Diamond
Anche loro, ci sono già stati. Ma solo una volta. Si chiamano INXS. Sono bravi, fonte di ispirazione, li conosco poco ma se la musica è questa, non si smetterebbe di ascoltare. Il brano per fortuna è lungo, dura più di 5 minuti e si intitola Devil Inside INXS – Devil Inside
Can You Believe It? Puoi crederci? Detto così è difficile, ci dovrei pensare. Ma cantato così, è tutta
un’altra storia. Perché c’è Martha Wainwright, quindi, anche se non so di cosa stia parlando, rispondo sì, e cominciamo ad ascoltarla Martha Wainwright – Can You Believe It?
Traversina, vagone letto, dormiglione, campanella. Sono tutti i significati richiamati dal sostantivo Sleeper. Tutte parole connesse al dormire, come Sleeper, proveniente da Sleep. Ma proveniente anche dalla voce e dalla musica di Turin Brakes – Sleeper
Lost Saint
Brother, ed è un inizio ritmato, oltre che familiare, a dare il via a questa nuova playlist di stasera. Fuori una pioggia gelata sferza l’aria. La neve è un ricordo, forse una chimera. Le luci, la musica, le percussioni di Admiral Fallow sono molto più reali
Admiral Fallow – Brother
Lost Saint, un santo perso. Dove sarà andato, se non in paradiso? Domanda retorica con incorporata la risposta, più che banale. Ma ascoltiamoci il brano, che banale non è, proposto dalla
The Pains of Being Pure At Heart – Lost Saint
Hang Time, e ci immergiamo in un mondo elettronico, un mondo fatto di suoni innovativi e poche parole, ma anche queste distorte dagli effetti. Il risultato per questo autore, con noi agli esordi è buono. Si chiama Hang Time e ci fa ascoltare Mystery
Hang Time – Mystery
La luce argentata di un sogno. Che bello, molto poetico. Anche il pezzo omonimo lo è. Provare per credere, ascoltare per rendersi conto. Questi suoni ci sono regalati dagli Apples in Stereo. Un’altra scoperta interessante di stasera Apples in Stereo – the silver light of a dream (part 2)
Penso di non sbagliare neanche un colpo, oggi. Probabilmente faccio centro anche adesso, o almeno, mi sembra, ascoltando le prime note di questa Song of Birds, del, per noi sconosciuto Races – Song of Birds
Teenager e teenage. Il primo adolescente, il secondo adolescenziale. Qual’è meglio dei due? Forse il secondo, se non altro perché a questo termine, senza la “R” finale, non ci siamo abituati. Ed è proprio teenage anche il brano propostoci da Veronica Falls
Veronica Falls – teenage
Il cielo è notturno, e non può che essere così, visto l’orario. Ma è così anche il titolo di questo pezzo, Night Sky, dei Chvrches, gruppo musicale scozzese nato nel 2011
Chvrches – Night Sky
Il ritorno a casa degli eroi. Quello che potrebbe essere questo Homecoming Heroes. Quale miglior modo per darli il benvenuto di una bella melodia, come questa, suonata e cantata dai prossimi autori, gli
Head And The Heart – Homecoming Heroes
I bambini della guerra fredda. Forse lo siamo stati anche noi, o per lo meno quelli della mia generazione. Sicuramente lo sono anche loro, visto che si chiamano Cold War Kids, e sono qui per parlarci e cantare dei venti di Santa Ana, Santa Ana Winds
Cold War Kids – Santa Ana Winds
Si chiama Dante e per trovarlo, non è necessario andare a scuola. E’ sufficiente aggiungere music, e potete trovare il suo sito. Oppure, se volete conoscerlo in maniere più minimale, rimanete qui con festivalmusicale ancora per un attimo, ad ascoltare la sua Son
Dante – Son
Luce Fioca
Un’immediata sentenza di vita. Potrebbe essere questa la traduzione di Immediate Life Sentence. Trovato il significato, dobbiamo adesso vedere se su tutta la faccia della terra c’è una corte, disposta ad emettere una siffatta sentenza. Per il momento ci sono i Gap Dream, e questa sentenza, ce la cantano!
Gap Dream – Immediate Life Sentence
Ancora una voce nuova. Questa volta sotto i riflettori finisce una certa Courtney Barnett, chitarrista, cantante cantautrice molto giovane, è nata nel 1988, australiana, di Melbourne. Ci presenta la sua
Courtney Barnett – Don’t Apply Compression Gently
Una band indie alternative rock di Cincinnati, Ohio. Americani dunque, anche se definirli band forse è un tantino esagerato. Sono infatti solo in due, ma forse proprio per questo, danno il meglio di se stessi. Li possiamo ascoltare in questa Doubt. Ecco a voi i Bad Veins
Bad Veins – Doubt
Vivi veloce e muori vecchio. Non c’è male come programma. Sarà vero? Non è detto, ma non è neanche contraddetto. Forse, più che la velocità, importa la direzione, il senso di marcia, la destinazione finale. E anche la fermata intermedia, dove troviamo Frank Turner ad attenderci con questo titolo
Frank Turner – Live Fast Die Old
Si intitola Quiet Little Voices, questo brano. Dovrebbero essere piccole voci tranquille, quindi. Solo che tranquille non sono, cantano a squarciagola, senza peraltro disturbare. E’ solo che questi We Were Promised Jetpacks ci mettono molta enfasi
We Were Promised Jetpacks – Quiet Little Voices
Senza rinunciare alla velocità. Cambiando il pilota. Questa volta a guidarci ci sono i Dodos, un gruppo indie rock di San Francisco che peraltro conosciamo. Fanno una buonissima impressione, ed è un piacere ascoltarli con questa Stranger – Dodos
Le classic cars, macchine d’epoca, classiche. Riscuotono sempre un discreto interesse. Ci sono non solo le riviste specializzate e gli appassionati ad occuparsene, ma anche i Bright Eyes, con il prossimo pezzo, così intitolato Bright Eyes – Classic Cars
Sarà che il tennis mi è sempre piaciuto. Sarà che per un certo periodo, ha anche fatto parte della mia vita. Modesto giocatore, mi prometto di riscattarmi, e di essere almeno un attento ascoltatore. Anche perché il pezzo, il prossimo pezzo di questa band, è proprio bello. Si intitola Dimming Light
Tennis – Dimming Light
Non li conosco, anche se dalle voci mi sembrava di sì. Sono i Kissaway Trail e riescono a chiudere brillantemente la serata con questa Norrebro. Attenzione alla prima “o”, che è sbarrata, alla maniera scandinava. Ma si può scrivere, anche e più semplicemente, Nyrrebro
Kissaway Trail – Norrebro
Lato Sottovento
Adrian Hoffmann, Isaura Campbell, Michael Biagioni, Michael Savage & Salv Di Criscito. Sono i componenti di una band per la prima volta all’ascolto. Si chiamano The Morning Night e ci propongono Valentine, dal loro ultimo disco The Morning Night – Valentine
E’ allo stato brado, nella natura verde incontaminata, In the Green Wild. Troviamo ad attenderci con le giuste sonorità una certa Julia Holter. Percussioni, ritmica e suoni elettronici un po’ dissonanti, per riprodurre questa ambientazione selvaggia Julia Holter – In the Green Wild
Un rock sinistro, ad effetto, giusto per dare la colonna sonora a Remurdered. Se è così, proviamo ad aspettare arrivi una voce umana. Senza speranza, infatti, questo è un pianeta, interamente abitato dai suoni, concepito, pensato e fabbricato dai Mogwai – Remurdered
Crawl back, il cui significato è strisciare indietro. Proprio il contrario di quello che si dovrebbe fare. Ma allora perché, ci si potrebbe chiedere. Ma perché è una bella canzone, of course. Eppoi, perché ci sono loro, illustri sconosciuti, al secolo The Ape – Crawl back
Abbiamo strisciato indietro. Adesso proviamo ad andare indietro, anche col tempo. Facendo un viaggio a ritroso di una ventina d’anni, in compagnia degli Archers of Loaf, gruppo musicale statunitense degli anni ’90. Musica comunque molto attuale, a giudicare da questo pezzo Web in Front
Archers of Loaf – Web in Front
Preso di giornata, catch of the day. Freco di produzione, dunque. Titolo quantomai attinente, visto che questo brano è uscito pochi giorni fa, all’inizio di febbraio. Ad inciderlo, con il suo ultimo singolo, una cantautrice australiana, Sally Seltmann – catch of the dayNight Still Comes, la notte deve ancora venire. Wow che bello. Chissà cosa succederà….. Sarà una notte come le altre, o forse, non dormiremo. Ascoltando un po’ di musica, ci sarà qualche buona ragione per restare svegli, insieme a un’altra voce femminile, quella di Neko Case – Night Still Comes
L’età d’oro. Una bella età, una Golden Age. Tutto bello, tutto perfetto. Basterà questa spiegazione? No, sicuramente. Devo ancora dirvi che per raggiungere questa epoca, troviamo una nostra vecchia conoscenza, il complesso australiano Midnight Oil – Golden Age
L’inizio e la fine di ogni cosa. Bello, come titolo, è stato l’ultima uscita del cantautore australiano Josh Pyke. Di quell’album, The Beginning and the end of everything, ci ascoltiamo Leeward Side, lato sottovento Josh Pyke – Leeward Side
Cacciatore del Futuro
C’erano una volta i Kiss. Ma esistono ancora? Forse sì, per qualche esibizione live, archiviati nella storia. Questi invece sono i Kisses, vivi e vegeti, freschi come delle rose, freschi di Air Conditioning, brano che ci fanno ascoltare Kisses – Air Conditioning
Un cacciatore, un cacciatore del futuro. Non mi è simpatica questa tipologia umana, ma è comunque così che traduco Future Hunter, brano che si ascolta bene della band Kingsbury Manx, prima voltaqui con noi Kingsbury Manx – Future Hunter
Tiny Insects, minuscoli insetti. Non è ancora la loro stagione, dovremo attendere ancora una manciata di mesi. Non che se ne senta la mancanza, tutt’altro. C’è comunque questa canzone, a loro intitolata, degli americani
Elf Power – Tiny Insects
Vengono dal regno animale, Sono infatti gli Animal Kingdom, inglesi, e ci sanno fare con la musica. Li ascoltiamo con questo Tin Man, un falso uomo Animal Kingdom – Tin Man
Game of Pricks, gioco di c…i. Indovinate le tre lettere in mezzo, se ve le immaginate capirete il perché di quei puntini. Qui, adesso, non conviene essere troppo sinceri, anche se loro lo sono. Lo fanno con il pretesto della musica, e forse possono essere scusati. Sentiamoceli allora, i Guided by Voices – Game of Pricks
Prosegue la bella musica. Continua con un titolo un po’ più convenzionale. A proporlo, un autore o degli autori per noi nuovi. Nuove proposte, come si direbbe a Sanremo, in questi giorni. Sono i Menomena e ci fanno ascoltare My My – Menomena
Dust e LoveLikeFire. Il primo sembra il nome dell’autore, invece è il titolo. Significa polvere, una polvere emblematica di questa rincorsa dal minuscolo al sempre più piccolo. Loro però non sono di ridotte dimensioni, anzi, la qualità della loro musica è apprezzabile. Si chiamano LoveLikeFire – Dust
Hanno fantasia creatività immaginazione. Non si direbbe siano ingegneri, eppure è proprio questo il loro nome. Si chiamano Engineers e fanno un genere di musica definito dream pop indie rock. Possiamo trovare un saggio del loro talento in questo brano, To An Evergreen
Engineers – To An Evergreen
La bella musica dei Phantogram. Penso di non averla mai sentita, infatti la scopro oggi, per la prima volta. Una rivelazione interessante, da condividere necessariamente con i lettori, ascoltatori. Ci propongono, nientedimeno che una vita notturna, Nightlife
Phantogram – Nightlife
Strumenti elettronici, rock psichedelico e sperimentale. Siamo in compagnia di una band americana, di Brooklin, i Grizzly Bear. Ci ascoltiamo questo brano, dal sound misterioso, intitolato molto semplicemente
Listen and Wait – Grizzly Bear
Forest Whitaker
In un mondo dove sono sempre di più i dispositivi elettronici presenti nelle nostre case e nei nostri ambienti di vita, perché non lasciare acceso qualcosa? Avrà una sua vita propria, oppure si spegnerà da solo. Dimentichiamoci interruttori, tasti, pippoli, e lasciamo la luce accesa, come dicono i
Mainland – Leave the Lights On
L’avevo già sentita, questa canzone. Poi però, controllando, non l’avevo mai proposta, su fm. E’ il momento di farlo adesso. Di scena i Growlers, niente di meno che con un leone marino. Fa il blues, come dice questo titolo Sea Lion Goth Blues
Growlers – Sea Lion Goth Blues
L’estate è ancora lontana, ma a pensarci, mica poi tanto. Si inizia già a pensarla, evocarla, magari cantarla, come fanno i Brookville, band americana di New York, con questa Summer Parade
Brookville – Summer Parade
Rimaniamo in America, precisamente in Arkansas. Non per parlare di Bill Clinton, originario di questa regione, ma per presentare la prossima canzone degli Hush Now, così intitolata
Hush Now – Arkansas
Sembra chill out, new age, ambient. Un altro genere di musica, anche se per loro, è semplicemente un altro giorno, Another Day. Aspetto invano che qualcuno arrivi a cantare, ma passa il tempo e l’audio mi dice che è un brano interamente strumentale. Lo ascoltiamo e gli autori sono gli
Album Leaf – Another Day
Naked as we came, nudi come siamo nati. Siamo venuti al mondo così, poi qualcuno si è occupato e preoccupato di noi, fin tanto che non siamo stati in grado di vestirci da soli. Un po’ più adulti, abbiamo poi scoperto il nudismo, o meglio il naturismo, in spiagge un po’ isolate, assolate e appartate. Non so se anche loro la pensano così, cantano il prossimo brano e sono gli Iron & Wine – Naked as we came
Jolomo, il titolo del prossimo brano. Abbastanza indecifrabile, come termine. In rete l’unica cosa che abbiamo trovato è lo pseudonimo dell’artista scozzese John Lowrie Morrison. Questo pezzo, sarà a lui dedicato? Forse sì, anche perché gli autori sono gli Errors, scozzesi pure loro
Errors – Jolomo
Hanno 4 fans, tre dischi all’attivo, l’ultimo uscito un paio di anni fa. Sono poche le informazioni che li riguardano. Sono, evidentemente, poco conosciuti. Si chiamano Latvian Radio e noi proviamo a rompere il ghiaccio con questa Suzy Singable
Latvian Radio – Suzy Singable
Sono pessimi libri, Bad Books. Non si potranno leggere, ci stuferemo. Ma ascoltarli, quello sì! Provate anche voi, sono sicuro vi divertirete, come mi sono divertito io, al suono di questa Forest Whitaker
Bad Books – Forest Whitaker
Gli anelli della cattedrale, cathedral rings. Ci mancavano proprio loro! Io conoscevo quelli di Saturno, quelli del matrimonio, ma adesso esistono anche questi. Prendiamone atto, facciamocene una ragione, anzi una canzone, come hanno fatto gli Appleseed Cast – cathedral rings