Una fredda serata

Non so da che parte cominciare, potrei intanto dirvi che essendo cambiato l’anno e il decennio, siamo ormai entrati negli anni ’20. Beh, penso che questo lo sappiate tutti, anche se magari siamo presi dal vortice delle nostre azioni, della nostra vita, quindi questa realtà non si considera molto. Eppure si, questi giorni, e questi che seguiranno, ancora per un bel po’ di tempo, ci vedranno sotto il segno di questa decade, dei 20. Cosa ho fatto io per festeggiare questo cambiamento? Niente di eclatante, ho partecipato ad una passeggiata notturna dove una coppia di animatori, ma forse è meglio dire guide, hanno presentato le caratteristiche e la storia del nostro territorio. Territorio che in realtà è piccolo, ma è quello dove viviamo, quindi per noi è importante.

La passeggiata

Queste due guide, marito e moglie, che sarebbe più giusto definirli professori, sono stati molto bravi, a farci conoscere, a me e agli altri, in tutto saremo stati una cinquantina di persone, alcune prerogative e caratteristiche della nostra storia, della nostra città, regione, territorio. Vi dirò che la serata è stata abbastanza fredda, ma sono stato in giro volentieri, un po’ per stare all’aria aperta, un po’ per smaltire le tante calorie che avevo assunto con il cibo che avevo mangiato durante il giorno e nel corso della serata. Tra pizze, focacce, gelato, pane, ho pasticciato. E’ stato faticoso uscire, ma l’ho fatto volentieri, e superato il ghiaccio, o meglio il gelo iniziale, sono stato contento. Mi sono presentato a questa passeggiata che ero da solo. Tutti, o la maggior parte delle persone che c’erano, si conoscevano. Io, ripeto, essendo da solo, ero un po’ in imbarazzo, ma poi mi sono sentito subito bene. Mi hanno messo a mio agio, anche perché non conoscendo nessuno del gruppo, non potevo neanche essere in imbarazzo. Leaf Off / The Cave – Josè Gonzales

La serata si è conclusa con il canonico brindisi di fine/inizio anno. Per chi voleva c’era anche panettone e pandoro. Io intelligentemente mi sono astenuto, ormai alla mia età non si possono più mangiare quelle cose lì, soprattutto ad una certa ora. Ovviamente eravamo al chiuso, e dopo che è finito il brindisi e la serata, sono andati via tutti, me compreso. Prima di uscire mi hanno chiesto se volevo un caffè, e io ho accettato, anche perché il poco spumante che avevo bevuto, mi aveva dato un po’ alla testa.

Una fredda serata

Non mi sentivo tanto lucido, e poi quando sono uscito ero anche infreddolito, e anche un pochino impaurito. Continuavano infatti a sparare, ed avevo paura di essere colpito. Quando sono tornato a casa, Manu era ancora sveglia, io ero molto stanco e poco dopo siamo andati a letto. Mi faceva già un po’ male la testa, in quel momento, ma quando mi sono svegliato, verso le 5 di mattina, il dolore era anche peggio. Mi è toccato pasticciare di nuovo, questa volta non con il cibo, ma con le medicine. E, tra un biscotto, una pastiglia e qualche integratore, mi sono rimesso di nuovo a letto. Per fortuna, poco dopo il dolore mi è passato e così mi sono potuto rilassare What is this – Willy Mason

https://www.youtube.com/watch?v=oXS2mYFCZLA

Stamattina c’era il sole. Io e Manu siamo usciti perché Pamela aveva invitato una sua amica a dormire, allora anche per non stare a casa, abbiamo preferito andarcene. Oltretutto avevamo anche qualche commissione da fare. La giornata è poi proseguita abbastanza normalmente. Io sono stato un po’ dietro alla casa, alla famiglia, e al lavoro. Mi sto rilassando solo adesso, che è quasi il momento di andare a letto. Vi lascio allora con un brano molto dolce, che mi sembra in sintonia Birth and Death Are Sister – Deer Bear

The song they play

Già due volte oggi che all’accensione il computer non si avvia, e devo pigiare il bottone di reset. Devo preoccuparmi? Non ci capisco niente, beato chi ci capisce. Il problema non penso che sarà avere windows 7 piuttosto che windows 10, come dice il mio vicino. Il problema sarà di altra natura, anche perché il mio windows 7 finora non mi ha mai dato problemi, e l’ho addirittura protetto con un potente antivirus. Comunque, bando alle ciance, ecco la prima canzone che arriva The Song They Play every night – Little green cars

Sarò tranquillo solo quando Manu sara davanti alla televisione; solo in quel momento sarò sicuro che non potrà fare danni. Ma no, dai, mi dico, che cose sconce che dico. Lavora tutto il giorno, è ingiusto che io pensi a certe cose. Per il momento comunque, tutto procede normalmente. Io sono qui davanti al computer perché ieri ho visto con lei un film così deludente, che mi è passata la voglia di vedere la televisione. Meglio la musica, che almeno sono sicuro che non mi tradisce. Trovo sempre qualcosa di buono o da scoprire. Per esempio, vi dirò che questo che sto ascoltando adesso è abbastanza stimolante. E’ di The Woodlands – Bronze

Oggi avrei voluto fare di più, molto di più, ma sono stato interrotto o meglio cooptato per fare delle commissioni. La banca, la spesa, il negozio, la prenotazione della camera dell’albergo, rimasta in sospeso per quasi tutta la giornata e poi finalmente andata a buon fine, scusate il gioco di parole. C’era una faccenda di prezzi e condizioni da risolvere, poi c’è stato un chiarimento con la famosa segretaria e la camera è stata confermata. Partiremo quindi tutti insieme, e saremo nello stesso hotel. Gethsemane – Dry the River

Alla fine della giornata di domani inizierà il nuovo anno. Tutti si faranno gli auguri, io sinceramente non so che cosa augurarmi o cosa augurarsi.

Il 2020 che arriverà…..

Se le cose rimangono così, non vanno bene. Se cambiano, non possono che peggiorare. Di soluzioni, di prospettive non se ne vede. Parlo a livello macro sociale piuttosto che macroeconomico. E’ un discorso che esula da problematiche o situazioni di carattere individuale o familiare. E’ un discorso che parte dalla constatazione di come va la società, il nostro paese e il mondo in generale. Demon Host – Timber Timbre

Il punto cruciale è fino a quando io, noi, le persone in generale potranno continuare a vivere curando il loro orticello. Penso che questo sarà possibile fino a quando non ci sarà un default, di carattere politico, economico, ambientale o di qualsivoglia altra natura. Siamo fermi, oppure stiamo correndo, verso il baratro o il precipizio, oppure siamo appesi ad un filo. Non si sa più neanche che metafora usare per descrivere la precarietà della nostra vita. Song, Woman and Wine – Gareth Dickson

Un sacco di belle canzoni, oggi. Song, se preferite, visto che un paio di titoli della serata contengono questa parola, ormai universalmente conosciuta. Meglio, dovrei dire, visto che ieri avevo condiviso poco, solamente un paio di canzoni. La musica bella, interessante e originale che vi ho presentato, o meglio proposto, spero che vi sia piaciuta

Un’altra domenica

Dopo il ristorante giapponese ieri abbiamo un po’ parlato con Pamela e Lionel di cosa fare i primi giorni dell’anno. Dopo qualche tentennamento, hanno deciso anche loro di venire alle terme. Prontamente avvisato dalla segretaria si era resa disponibile una camera che nel frattempo si era liberata, quindi io, l’ho potuta confermare. Nothing arrived – Villagers

Stamattina c’è una nebbia che si taglia a fette, momentaneamente purtroppo destinata a rimanere fuori dalla finestra. Non c’è la possibilità di uscire, sono destinato a rimanere momentaneamente qui incollato alla sedia e alla scrivania a fare documenti vari.

Una domenica normale

Possibile che si debba lavorare anche oggi che è domenica? Rimane quindi tutto fermo. I ragazzi dormono anche se è passato mezzogiorno. Ieri hanno preso il treno per andare a pattinare e stanotte sono tornati tardi che non li ho neanche sentiti. Hanno dovuto prendere un taxi perché ad una certa ora i treni finiscono. Io e Manu siamo andati a letto tardi, verso le 2. Naturalmente loro dovevano ancora arrivare, però Pamela mi aveva mandato un messaggio, quindi ero tranquillo. Oggi, come dicevo, non si fa granché, la giornata infatti è passata tra carte, documenti e vari piatti da preparare e rigovernare. Sono passate da poco le 18.30 e io mi sono addirittura appena vestito, era troppo deprimente rimanere in pigiama. Adesso però che sto ascoltando la mia musica, è tutta un’altra storia. Light That match – Down like silver

Cosa farò le prossime due o tre ore? Non lo so, non è un grosso problema, l’importante è essere un po’ con lo spirito giusto, poi qualsiasi cosa va bene. A volte dico che non voglio mangiare tanto, soprattutto la sera, ma poi finisco sempre per arrendermi, soprattutto davanti ad una bella pizza. Non credo infatti che una vera dieta sia fatta da privazioni e rinunce, penso invece che bisogna più che altro esserci con la testa e seguire qualche regola basica o fondamentale. Non starò qui a dirla perché sennò mi sembrerebbe di rubare il lavoro ai nutrizionisti e ai dietologhi. Preferisco parlare di musica, argomento che mi è più congeniale, e anche perché è per questo che sono qui. Parlare di musica e un po’ di me, della mia vita, della nostra vita, quella di tutti noi. Giusto per rilassarmi e rilassarci un po’.

Shallows

Numbers – Blood Music è il primo brano che sto ascoltando, questo sabato sera. Mi sembra interessante, in più è abbastanza vivace, quindi mi dà la giusta scossa per questa seconda parte della giornata che rimane da passare. Penso di condividerlo, quindi, sperando che piaccia anche a voi.

E’ stato oggi tutto abbastanza normale, per non dire banale o scontato. Sono andato con Manu a fare la spesa. Alla fine ho visto il carrello del supermercato come al solito pieno, anche se a me le uniche cose che interessavano erano le arance, la marmellata e qualche tramezzino da consumare a pranzo o a cena, quando non so cosa mangiare. Rigorosamente con il tonno e le olive nere. Little Green Cars – My Love took me down to the river to silence me

Perdonatemi se questo brano, appena proposto, ha il titolo così lungo. Mi è piaciuto, però, quindi l’ho inserito nella scaletta di oggi. Dopo la spesa, siamo andati a mangiare in un ristorante giapponese, con Pamela e Lionel. Io ho mangiato come al solito il mio pollo, nelle varietà fritto e al limone. Quando pensavo di essermi saziato abbastanza, è arrivato anche un riso bianco, quindi ho mangiato anche quello. Nel complesso comunque siamo stati bene, e non abbiamo speso neanche tanto. Dico così ma in realtà ha voluto offrire Lionel, forse perché si sentiva in debito di qualcosa.

Un lungo viaggio

Se penso che ha attraversato l’oceano per stare 3 settimane con Pamela, penso che tutto quello che abbiamo fatto o facciamo non sia abbastanza, rispetto al viaggio che ha fatto lui per venire a trovare la sua fidanzata. E’ partito dal centro America, e si è messo in movimento, per un viaggio che complessivamente sarà durato una ventina di ore. Comunque, a parte questa divagazione, relativa alla spesa, siamo poi andati ancora a fare dei piccoli acquisti. Io ho comprato dei rasoi e una cintura, loro sono ritornati al centro commerciale anche per cambiare un maglione che forse era piccolo oppure non era della misura giusta. Adesso sono qui a casa. This Ace I’ve Burned – Ellen and the Escapades

Ci sarebbero tante cose da fare e non credo ci si possa rilassare troppo. Ci sono infatti tanti scatoloni, tante cose da mettere a posto, vari documenti da fare o rimasti in sospeso. Domani è domenica, e si potrà dormire un po’ di più. Questa è una piccola cosa di cui sono sicuro, il resto è sempre e ancora in costruzione. C’è un sentimento, un pathos, che dobbiamo sempre mantenere, anche in questi giorni di festa: la voglia di fare qualcosa. La voglia di essere protagonisti e non farsi travolgere dagli eventi e dalle circostanze. Dobbiamo pensare che siamo gli artefici del nostro destino, e questo potrà inesorabilmente darci la forza per andare avanti, nonostante le difficoltà. Shallows – Boats

Non credo di condividere altri brani, anche se adesso ne sto sentendo uno che mi piace, è Shine for You – Brianna Lea Pruett. Dovrei intanto vedere se per caso non l’ho già proposto, almeno ultimamente. A parte questo, vorrei fermarmi per oggi. Dovrei fare altro, mi sembra anche di avere scritto troppo e forse di essere stato anche un po’ retorico. Mi interrompe proprio in questo momento Pamela che è stata giù in garage e non riesce a trovare un paio di stivali neri che pensa si trovino lì. Devo ringraziare il cielo che almeno in questa occasione non ci sia da comprare niente. Preparo armi e bagagli e vado giù a vedere.

Rod Stewart

Pamela cambia sempre le impostazioni di spotify. L’applicazione quando la aprò esordisce sempre con musica inascoltabile. Un po’ rap, un po’ pop, un po’….non saprei come definirla. Tipo Eminem piuttosto che Spice Girls. Inascoltabile, ripeto, perché forse è l’epiteto, l’appellativo più adatto al genere di musica che ascoltano i giovani oggi. Meglio i giovani di 50 anni fa, per esempio. Loro andavano alle manifestazioni, mica perché ci credevano davvero. Solo per fare casino e scopare. Scusate il termine, non sono né l’Espresso né il Corriere della Sera, e nemmeno Carofiglio o qualche altro autore famoso. Non credo quindi che siano in tanti a leggere queste righe. Ho detto solo questa cosa sconvenientissima, mica perché ho avuto una folgorazione. Non mi sono inventato niente. E’ stato Rod Stewart a dirlo, e forse, dal suo punto di vista, ha avuto ragione oppure è stato simpatico. Library Magic – The Head and the Hearth

Censura a parte, che non mi colpirà, se ha potuto dirlo lui, a maggior ragione potrò scriverlo io, che non faccio che riportare parole dichiarate e apparse oggi in un’intervista ad un giornale inglese. Lui, Rod Stewart, pare sia ancora ai vertici delle classifiche musicali inglesi. Segnando quindi un record, quello di essere in cima alla veneranda età di circa 75 anni.

La trasandatezza di Rod

Io non sono così vecchio, ho circa una ventina di anni di meno, e non c’è neanche bisogno che pubblicizzi un personaggio così famoso. Neanche gli altri autori hanno bisogno di me, hanno una loro notorietà che è senz’altro minore rispetto a Rod Stewart, però essendo meno conosciuti, preferisco scrivere e occuparmi di loro. Loro che magari si potrebbero mettere un papillon, come il brano che sto per condividere. Rod sicuramente no. Lui era un rockettaro quindi mai troppo elegante, anzi, un po’ trasandato. Papillon – Blanco White

Divagazioni interrotte dalla scelta e dall’acquisto di un vestito, appena effettuata su internet. La carta di credito sarebbe meglio non averla, è un’arma pericolosa. All’orizzonte c’è il veglione di capodanno, e Pamela si preoccupa di avere il vestito giusto. Per l’occasione lo fa arrivare, non so bene da dove, ho visto solo che come mezzo di spedizione c’era scritto Dhl. E va bene, anche questa spesa è andata. Non si finisce mai.

Le perdite della vita

Si direbbe che la nostra vita è un vortice interminabile dove si perdono continuamente amicizie, occasioni, persone, tempo e soldi. Proprio ieri ho saputo di un mio vecchio amico degli anni 80 prematuramente scomparso la vigilia di Natale. Poverino, non meritava di andarsene così presto. Purtroppo si muore anche nei giorni normali della vita, e questo è un destino crudele, oltreché beffardo. In questo momento tra l’altro vorrei parlarvi di qualche bella canzone, ma non sto ascoltando niente. Ci penserò più tardi a proporre qualcosa, adesso tra l’altro devo uscire, quindi momentaneamente stacco. Iron & Wine – Naked as We Came

Adesso che sono le 9 e mezza di sera, vi dirò che fa abbastanza freddino. Le mie mani sono gelate, in casa c’è una temperatura che mi sembra bassa, eppure ho tirato fuori dal freezer un gelato. Potrà sembrare strano, ma ho voglia di rinfrescarmi, forse perché ho mangiato una pizza. Pamela e Lionel sono andati alle terme, io stamattina e oggi pomeriggio ho un po’ lavorato, Manu non stava tanto bene e ha riposato, dopo essere stata in studio stamattina. E’ tornata tardi e ha mangiato un panino, quindi stasera non aveva tanta fame. Ha preso la pizza anche lei, ma ne ha lasciata metà, io invece l’ho mangiata quasi tutta. Olalla – Blanco White

Pranzo di Natale

Ho alle orecchie queste cuffie nuovissime di colore bianco che mi sono state regalate il giorno di Natale. Non hanno neanche bisogno del filo perché sono bluetooth. Comodissime, quindi. Proprio adesso sto sentendo Singularity – Darlingside

E’ un pezzo che mi piace proprio, e ho fatto bene a condividerlo perché non l’ho mai proposto, almeno ultimamente. Allora, andiamo con ordine. E’ finalmente finito il Natale, con tutti i pacchi, le consegne e i regali che ha comportato. Una buona cosa, sicuramente. Un paio di libri e un cartone di generi alimentari sono arrivati stasera. Devo dire che ce ne abbiamo abbastanza, un po’ di tutto. Abbiamo la casa piena, non sappiamo più dove mettere gli oggetti.

I due emisferi del mondo

Quasi dobbiamo uscire noi. So che per tanti è così, per la maggior parte di quelli che vivono nell’emisfero giusto del mondo, quello più fortunato. Non dobbiamo mai dimenticarti degli altri. Esistono anche loro, purtroppo. Dico purtroppo perché non è giusto che esistano delle diseguaglianze così assurde.  Nice and Quiet – Bedouine

La canzone appena proposta è arrivata così all’improvviso, ed è stato bene. Mi ero imbattuto in discorsi forse troppo impegnativi, ed è stato giusto interrompersi. Ad ogni modo, come vi dicevo, il Natale, quindi la parte più impegnativa di queste feste, è passato. Adesso mi godo prima di tutto della bella musica, e so che questa mi darà l’ispirazione anche per fare il resto. Ho un paio di bollette arretrate da pagare, un assegno da passare all’incasso, i soliti documenti da sbrigare. Tutto comunque rimandato a domani mattina, visto che ormai sono quasi le 23. Dovrò anche comprare delle fette biscottate, il mio dolcificante preferito, e forse qualche cos’altro che adesso non mi viene in mente. Everything is Free – Father John Misty

Ogni cosa è libera, messaggio che mi sento di condividere, anche se non so bene che cosa voglia dire. Tra l’altro Father John Misty aveva fatto una cover, ma ho preferito condividere l’originale, di Gillian Welch. E’ molto bello, e quindi ve lo ho proposto. Stavo facendo prima una disamina delle varie cose che mi aspettano e che ho da fare. Sono diverse, tante, ma penso che sarò contento di farle. La staticità del Natale, con dei riti consumati che si ripetono da anni, è stancante. Sono contento di poter tornare alla vita normale di tutti i giorni. Life Crisis – River Whyless

Ieri sono stato male, da quanto avevo mangiato e bevuto. D’accordo che era Natale, ma non era obbligatorio sentirsi così. Ho preso una pastiglia di Alprazolam per stare tranquillo ed ho dormito fino alle 18. Che strano pomeriggio che ho passato! Devo dire che in fin dei conti, ieri, mi è andata abbastanza bene, però penso quel riposo di essermelo meritato, con tutto quello che avevo fatto i giorni precedenti, per portare e ricevere i vari regali. Anche quest’anno, è andata. Da domani, ci sarà da pensare ad altro. Faremo una rincorsa di faccende e lavoro fino alla fine dell’anno, poi subito dopo, ci sarà un altro stop, ma di questo parleremo prossimamente.

Deluxe Hotel Room

Lionel e Pamela all’acquario di Genova oggi pomeriggio. Ce l’avranno fatta stasera a prendere uno straccio di treno? Se non hanno fatto in tempo dovranno andare in hotel? Non vorrei magari essere costretto ad andarli a prendere chissà dove. E’ stata una giornata faticosa anche per me. Ho fatto qualcosa come 5 consegne, tutte relative a cestini di frutta. Vorrei rilassarmi. Written or Spoken – Steve Smyth

Che poi è bello anche poter regalare qualcosa ai nostri parenti e amici, anche se spesso o a volte è più importante un gesto o una parola gentile, che magari manca. Forse diamo troppa importanza ai beni materiali, che ci sembra siano gli unici che contano. Ma non voglio dire cose che magari risultano un po’ retoriche, banali o scontate. Cerco di prendere il buono di queste feste, che indubbiamente c’è. Vediamo o rivediamo tante persone, le andiamo a trovare e magari con alcune di loro passiamo i giorni di festa più solenne. Northern Lights – The Cave Singers

Andare in ospedale stamattina per la prima consegna, è stato davvero massacrante. Il medico che mi ha ricevuto era una persona molto garbata e gentile. Gli ho recapitato il cesto e lui ha ringraziato. Ha detto che è stato contento di conoscermi. Anch’io. Non lo conoscevo personalmente, solo di nome. A volte ci facciamo l’idea che certi medici siano dei luminari, degli specialisti che vivono quasi su un altro pianeta. In realtà non ci dobbiamo dimenticare che anche loro sono persone normali. Hanno i nostri vizi, i nostri pregi e difetti, proprio come noi. Isobel Anderson – Waiting for You

Sono qui, quindi, è l’antivigilia di Natale e sto consumando le ultime ore di questa giornata, qui davanti al computer. Dovrei fare un po’ di lavoro, ma ho preferito divagare, scrivendo un po’ sul blog. Le belle canzoni neanche adesso mancano, ma non le conosco, mi sembra di sentirle per la prima volta, allora cerco di sceglierle con cura. Manu si è già impanchinata, davanti alla tv.

L’ Albero

Almeno lei si sta rilassando, ma mi sto rilassando anch’io, alla mia maniera. Lei è stata contenta di vedere che oggi pomeriggio avevo preparato un albero di natale. Albero un po’ sui generis, senza palle e luci. Mi è mancato il tempo e ho fatto quello che ho potuto. Poi sono uscito di nuovo e ho preso un piccolo regalo anche per lei. Sono andato in un negozio della nostra città, che purtroppo oggi era aperto per l’ultimo giorno. Brutto destino quello della chiusura di tante attività. Deluxe Hotel Room – Lucette

https://www.youtube.com/watch?v=e5xSyT4OXHI

Penso di andare alla stazione a prendere Lionel e Pamela intorno a mezzanotte. Menomale che non sono stati costretti ad andare in hotel. Adesso vedrò l’orario dei treni per vedere quale sarà il momento migliore per uscire. Credo comunque che abbiano passato una bella giornata, quantomeno diversa. Lionel sarà abituato ad una flora e fauna molto diverse, ma credo che avrà apprezzato il paesaggio montano, collinare e marino italiano. In Nebraska credo che la natura sia più monotona e, oltre al Missisipi, ci siano più che altro solo grandi praterie.

La musica di Ben Howard

Avrei voluto fare qualcosa di più stamattina, invece mi sono soffermato su una nuova canzone, e ho scritto la prima stesura di un testo. Non è molto, ma è già un risultato, un risultato a cui pensavo almeno da un paio di mesi. La musica e l’idea erano lì, ma non mi veniva in mente niente. Non che sia Mogol, giusto per citare il primo paroliere famoso che mi viente in mente…….Mi basta essere me stesso e mettere giù qualcosa di bello o di carino, o almeno che si abbini bene e faccia un qualcosa di omogeneo con la musica e gli accordi, che mi sembra di avere già trovato. E’ un po’ questo il motivo per cui oggi non ho ancora ascoltato niente. Alcune notifiche del telefonino arrivate adesso mi fanno capire che devo staccare e rientrare sulla terra. In dreams – Ben Howard

D’altra parte è anche ora di mangiare e qualcosa di reale e concreto lo dovrò pur fare. In realtà non è vero che stamattina non ho fatto proprio niente. Ho fatto qui da casa una telefonata per avere delle informazioni su un pacchetto vacanza acquistato da più di un anno, e poi ho fatto anche una piccola operazione bancaria. Tra i miei programmi a breve termine dovrei anche mettere a posto dei documenti, ma non so se oggi riesco ad iniziare. Ad ogni modo adesso sono abbastanza tranquillo, dopo risponderò ad eventuali richieste di casa, famiglia e lavoro. Per il momento tutto procede normalmente, ed è venerdì, già questo positivo. Sta per finire la scuola, e anche questa è un’altra cosa positiva, o direi, eccezionale. The woods – Hollow Coves

Lionel convinto che Pamela uscisse da scuola alle 1, è andato a prenderla. Lei invece finiva le lezioni alle 2, quindi lui è tornato a casa da solo e io gli ho dato qualcosa da mangiare. Almeno ho fatto qualche cosa di utile. Tutto il mondo lavora, anche con una giornata di pioggia battente come questa, e io sto a casa. Mi sento un po’ in colpa per questo, anche perché Manu me l’ha fatto notare pochi minuti fa al telefono. Dice che non è giusto che io sia al calduccio, mentre lei lavora. Vorrebbe trovare giustamente qualcosa per cena.

English Tea

Per tagliare la testa al toro allora io tra poco esco a fare qualcosa, poi preparerò un minestrone, sperando che lei non abbia più la gastroenterite. Le comprerò anche l’english tea perché l’earl grey, quello che abbiamo in casa, a lei non piace. Si è lamentata che deve ancora fare 4 visite, chissà a che ora tornerà a casa. E i ragazzi? Chissà dove sono……Pamela forse starà riposando, ma è con Lionel, quindi sono tranquillo. Facciamo allora ripartire la musica New Slang – the Shins

Al ritorno dalla spesa, ho messo su un po’ di minestrone. Al supermercato non c’era quasi nessuno. Credo di avere scelto un orario intelligente, almeno non di punta. Ho comprato giusto quattro cose, più che altro per essere a posto con la coscienza e placare quella sete di acquisti che forse abbiamo. Ci sembra di non avere mai abbastanza.

Vivrò

Una giornata senza musica, è sempre un po’ sprecata. Io trovo solo adesso il modo e il tempo di ascoltarla. Sono quasi le 7 e mezza di una serata piovosa e umida. E’ cominciato già da qualche giorno l’arrivo di strenne e pacchi natalizi. Uno è arrivato anche pochi minuti fa.  In questi giorni preferisco i silenzi. Un po’ penso alle tante cose da fare, un po’ cerco di trovare le parole della mia prossima canzone. E poi parlo, discuto, e litigo a volte. Cerco magari di non prendermela troppo e di considerare tutto quello che succede, normale.  Lowlands – Alina Hardin

Per esempio, due ore di trucco per fare ripetizione ad un bambino di 9 anni. Ma ditemi voi se è possibile? Oltre a prepararsi, tutto questo tempo è stata a ridere e scherzare con Lionel che le è sempre andato dietro, come un cagnolino fedele. Quanto casino che hanno fatto! Avrei voluto riposare un po’, tra le 3 e le 4 del pomeriggio, ma, non è stato possibile. Pamela continuava ad andare, venire, aprire, chiudere, prendere di qui e sbattere di là. Fa niente, è lei e la perdono. Eppoi, forse anche il bambino di 9 anni meritava questa lunga e laboriosa preparazione. Giustamente, bisogna essere sempre al top, anche in casa. We danced last night – Dancing Years

Alain Barriere

Comunque, adesso io sono qui, dopo aver bevuto un caffè e mangiato un cioccolatino. Pur essendo o volendo essere un virtuoso, non vivo su Marte e vedo quello che gira in questo periodo, anche se faccio finta di ignorarlo. A casa cioccolatini, dolci e dolciumi. Per fortuna che ci sono i pacchi da trasportare, quelli mi danno modo di smaltire qualche caloria. Alain Barriere – Vivrò

Il pomeriggio, a parte queste quisquilie, come si dice in napoletano, è stato abbastanza produttivo. Abbiamo fatto dei documenti vari, sempre con l’intento di essere al passo con le esigenze dei clienti. Il lavoro c’è, e già questo è molto importante. Purtroppo non mancano neanche le varie magagne della burocrazia, ma quelle ce le hanno tutti. Ma tornando alla musica, che voce aveva Alain Barriere, mancato purtroppo proprio oggi. Lo voglio ricordare con due canzoni che ho sempre amato, una appena condivisa, Vivrò, l’altra, questa E più ti amo – Alain Barriere

Eyes without a face

Mi ricordo faceva caldo ed ero al mare. Mi piaceva moltissimo questo brano, quando è uscito avrò avuto più o meno 20 anni, forse neanche. Oggi l’ho ascoltato in macchina, in pieno inverno, con una pioggia battente.  Billy Idol – Eyes Without a Face

Grigio, poi buio, visibilità scarsissima, non si vedeva niente. Tutti come al solito andavano come matti, su queste stradine di campagna della miseria che si usano qui da noi. Che paese povero che è l’Italia, lo vedi, si vede anche da queste cose. Anche quello che potrebbe essere bello, viene reso brutto dall’inciviltà e dalla maleducazione. Però, però, aspettiamo un attimo. Diciamo che questo paese è il nostro paese e dobbiamo lottare, fare di tutto per migliorarlo. Detto così va meglio? Forse sì…. Rayland Baxter – Let it All go man

Forse sì, comunque, vi dirò che complessivamente è stata una giornata un po’ balorda e impegnativa. Sono stato una specie di palla, rimbalzata da una parte all’altra. Prima l’ufficio, poi la banca, poi la farmacia, poi la suocera, poi di corsa a casa e infine nel pomeriggio a fare un giro qui intorno, nelle campagne. Lionel e Pamela avrebbero voluto andare in una città qui vicina, ma purtroppo era già tardi e il tempo, meteorologico, era quello che era, quindi hanno preferito, giustamente, venire con me in macchina. Io in teoria non potrei neanche lamentarmi, ho anche fatto verso le 3 un piccolo sonnellino.

Il Jolly

La questione, il piccolo particolare, è che oggi ho dovuto fare un po’ il Jolly. Manu con la gastroenterite, quindi da bravo marito ho dovuto un po’ sopperire alla sua assenza. Penso di averlo fatto abbastanza bene, tra l’altro adesso non è ancora finita perché purtroppo devo uscire di nuovo.  Lei stasera non sta ancora bene, in più si è inversata per questioni pseudo-scolastiche, serie sì, ma che secondo me non hanno un’eccessiva importanza. Ecco per esempio un titolo che mi arriva in soccorso, e mi ricorda il mondo opprimente e detestabile della scuola. I professori hanno un eccessivo potere? Forse sì, ma ascoltiamo questa Bullet Proof – This is the Kit

Spererei di non parlare più di questo argomento, ma forse riprenderò a scrivere dei professori e della scuola. Temo che ci sarà un seguito. Solo il tempo ci darà l’opportunità di voltare pagina. Dovremo penso subire e sopportare ancora per diversi mesi gli alti e bassi che inevitabilmente ci saranno. La scuola esiste per questo, rovinare spesso e volentieri la vita dei ragazzi e delle loro famiglie. Cerchiamo almeno noi di essere up, facendo magari finta che la scuola non ci sia, o sia un luogo bello dove si va a imparare. Vorrei chiudere con un po’ di serenità, aiutato in questo da Devendra Banhart – Memorial