Call the Days

Avevo imboscato i telefoni per riposare un po’, ma mentre mi stavo per rilassare, ho sentito Pamela e Lionel ridere e scherzare. Peccato che il loro linguaggio sia per me semisconosciuto. Si tratta della lingua più parlata del mondo, l’inglese. Mica per altro. A parte questo, sono contento siano di buon umore. Questo, non può non essere contagioso, quindi ha un effetto positivo anche su di me. Oggi è stata una giornata così grigia, umida e piovosa, è bello che almeno a casa si sia un po’ solari. Rose Petals – S. Carey

Io ho fatto davvero le solite cose, salvo il fatto che sono passato dall’ufficio di igiene a ritirare una quindicina di vaccinazioni, sempre per l’influenza, il virus del momento. Devo dire che io ne sono uscito abbastanza bene, anche se non posso sapere se quello che ho avuto è stata davvero influenza. Ho avuto per qualche giorno mal di gola, e poi la tosse, sempre consequenziale, in queste occasioni. Per fortuna è tutto passato, e non ho avuto neanche bisogno dell’antibiotico. Arrivederci alla prossima puntata, allora, che speriamo non ci sia, o arrivi il più tardi possibile. Call the Days – Nadia Reid

Ho messo il termostato qui a casa a 24 gradi, e forse ho esagerato. Mi viene da dire che bisogna stare attenti ai caloriferi. Tra l’altro fuori non fa neanche così freddo, però dicono che tornerà, ed entro la fine dell’anno potrebbe cadere la neve, anche in pianura. Non mi preoccupo tanto del tempo. Vorrei più che altro che tutto andasse bene.

La Scuola

Non vedo l’ora che finisca la maledettissima scuola, che almeno alla fine di questa settimana ci darà qualche settimana di tregua. Paranoica, alienante, ossessiva, vessatoria, quasi dittatoriale. E’ con queste caratteristiche che io la vivo, forse perché ci sono dei professori che se dovessero e potessero essere giudicati, sarebbero al di sotto della sufficienza. Danno magari un’importanza spropositata alla loro materia, e la considerano quasi unica, come se le altre non ci fossero. Hanno dei metodi di valutazione soggettivi e a volte molto discutibili. La scuola opprime, priva della libertà, impedisce di essere felici e non insegna quasi niente di utile e/o importante. Dovesse leggermi qualche professore, magari mi fucilerebbe. Non importa. Penso di interpretare il pensiero di tantissimi ragazzi. The Box – Damien Rice

E’ intanto arrivata l’ora di cena. E’ stata messa una pentola per il riso, che io personalmente non mangerò. Sono già stato in pizzeria a pranzo, volevo quindi stasera evitare i carboidrati. Prenderò magari un thè con delle fette biscottate ed un arancio. Devo mettermi con un po’ di impegno a seguire la mia personalissima dieta. Se non insisto, non arriverò mai a dei risultati. Manu intanto è al lavoro.

Il Disordine Creativo

Chissà a che ora arriverà. Non so perché si aspetta di trovare il riso, visto che anche lei stamattina ha mangiato la pizza. Poi, sono quasi sicuro che arriverà così tardi e dirà che non vorrà niente…..Bene, mi viene da dire, non è detto che quando si cucina, lo si faccia sempre per mangiare. A volte si cucina anche per fare qualcosa e mettere un po’ di disordine in cucina. E’ importante, dai. Se non c’è un po’ di casino, non ci si diverte. Wagon Wheel – Old Crow Medicine Show

Lionel e Paloma hanno mangiato un cheescake che avevano preparato nel corso del pomeriggio, sento che adesso sono in cucina. Io mi sto attardando un po’ qui, ma tra poco scenderò a raggiungerli. Speriamo sia una serata soft. Già la giornata è stata incalzante, voglio evitare discorsi o faccende troppo impegnative

Costanoan Bones

Addebito delle tasse e delle spese eseguite sulla carta di credito. Guardavo con un po’ di preoccupazione a quello che sarebbe potuto accadere all’alba di questo giorno, il primo oltre la metà del mese. Un giro di boa, quindi come si dice in gergo. Mi sono collegato al sito della banca e forse con lacrime e sangue, in qualche modo sono ancora in piedi. Ho controllato anche il registro elettronico della scuola e il voto che mi hanno chiesto di guardare non è così brutto, comunque ben oltre la sufficienza. Basta per il momento non dico per essere felici, ma almeno per imbastire un qualche programma creativo e costruttivo per la giornata di oggi. It first Occured to me – Robert Francis

Vi dirò che il tempo grigio, umido e piovoso toglie un po’ la fantasia, ma penso di uscire. Ho infatti qualche cosa in mente da fare fuori, oltretutto mi sembra di essere stato già troppo in casa ieri, domenica. Forza, quindi. Aspettare che suonino il citofono per ricevere i pacchi natalizi non è il massimo. Andiamo e avventuriamoci fuori dalla porta. On the other side – Blanco White

Ho la necessità di smaltire qualche caloria anche se ho visto che i bagordi del fine settimana, dolci pizza, gelato, per fortuna non hanno fatto grossi danni. Il mio peso, per fortuna, si mantiene entro livelli accettabili anche se, il mio sogno è quello che il primo numero della decina, che adesso è un 8, si trasformi in 7. Non credo che sia chiedere troppo. Ormai sono solo pochi chili che mi separano dai 70. Oggi però non sono stato particolarmente virtuoso. Un paio di cioccolatini verso le 4 me li sono mangiati. Forse mi hanno dato energia perché il pomeriggio in ufficio è stato davvero impegnativo. Costanoan Bones – Bryan John Appleby

Spese

C’era diverso arretrato da svolgere. Ho finito tutto comunque, e poi ho trovato il modo di comprare anche il caffè, giusto per affrontare con la scorta le prossime feste e l’inizio dell’anno. Non credo di stare dicendo delle cose particolarmente interessanti. Forse la cosa migliore è che è sera, ed è finito questo lunedì. Tutto si è svolto in maniera abbastanza normale. Pamela dopo la mattinata abbastanza deludente a scuola, ha anche trovato il modo di andare a fare degli acquisti con Lionel. La giacca che lui aveva fino a qualche giorno fa, gliel’avevamo data noi ma purtroppo si era scucita e lui non la poteva più usare. Destitute – Christopher Paul Stelling

Non basta abitare quasi al Polo Nord per andare in giro solo con il maglione. E’ inverno, e soprattutto in certi giorni, fa freddo anche qui. Pensavamo quasi di andare qualche giorno al mare, ma non sappiamo ancora bene, sicuramente andremo alle terme i primi giorni dell’anno

Work Song

Vorrei stendermi sul letto, oppure sedermi sul divano con le gambe sopra il tavolino, ma devo uscire a cena. Sono sicuro che non troverò molte persone disposte a compatirmi, ma vi assicuro che in questo momento è quello che penso. Sono molto stanco. Oggi sono stato in centro città a comprare un telefono, anzi telefonino, perché ormai i veri telefoni sono questi. Non vi dirò che cos’era questo negozio, sembrava un formicaio. Ad ogni modo, abbiamo avuto l’assistenza che volevamo e ci aspettavamo, e alla fine siamo usciti contenti dell’acquisto. Non esattamente un modello corrispondente ad un’utilitaria per gli autoveicoli, diciamo qualcosa di più, ma non sottilizziamo. L’importante è che serva a parlare, scrivere, mandare i messaggi, informarsi e fare qualche altra cosa. La confusione mi stanca, e oggi c’era, complice senz’altro il periodo natalizio. Alla fine, ho ripreso il treno e sono tornato a casa, non prima di essere passato dal solito supermercato a prendere 4 cose. Bruised Orange – Justin Vernon

Stamattina, vi dirò che mi sono alzato dopo una bella dormita, e c’era un bel sole. Ho attaccato il mio tablet ed ho sentito davvero una bella musica. Quella che adesso purtroppo non sto ascoltando. Sto abbastanza in allerta perché mi aspetto delle telefonate che mi dicano dove mi debba far trovare. Aspetto istruzioni, quindi. Nel cuore e nella mente mia, vorrei fare altro, come vi ho già detto, ma non si può, allora bisogna che stacchi per andare a prepararmi. Mia vecchia tastiera, ti saluto, ci rivediamo presto…….I don’t know What I can save you from – Kings of Convenience

Adesso che è iniziata una nuova giornata, tutto procede a rilento. Mi sto quasi addormentando su una noiosissima relazione, e quasi non so se ce la farò ad andare avanti. Ho preso una caramella sperando mi dia un po’ di forza, ma è solo un’illusione. Adesso che sono calate le tenebre, che vi devo dire? E’ domenica sera, tra una manciata di ore comincia la settimana lavorativa. Mi sembra giusto postare quindi questa Work Song – Hozier

In realtà come avete potuto capire leggendo quello che ho scritto prima, io non mi sono fermato neanche oggi e ho fatto qualcosa di costruttivo piuttosto che di lavorativo. Ci sono infatti anche adesso delle buste sulla scrivania e nel corso del pomeriggio ho avuto diversi colloqui, telefonici e non. Diciamo che la vita, vivere, è un po’ un lavoro. Spetta a noi farlo diventare un lavoro bello, interessante e creativo

Sirens

Avrei voluto occuparmi delle caramelle per la gola e lo sciroppo della tosse, invece sono stato trascinato mio malgrado in una storia di scadenze e di tasse. Complice anche un brutto voto a scuola ed un’imprevista nevicata, complessivamente non è stata una bella mattina. Pazienza. Ci sono persone a cui manca la salute, e quando ci sono questi problemi sì che la vita è dura. I nostri in confronto sono delle giacchettate. Ad ogni buon conto, lo sciroppo e le caramelle ci sono, la neve ha smesso di cadere, il voto si rimedierà, le tasse appartengono quasi alla vita di tutti i giorni. Niente di straordinario. Siamo noi a non doverci agitare, quindi. Non c’è niente di grave. Adesso è quasi ora del pranzo e non credo di avere molto tempo. Mia moglie Manu sta come al solito parlando al telefono con uno dei suoi tanti clienti, che chiamano a tutte le ore, forse perché è simpatica. Andiamo avanti, dunque. Oggi la radio non l’ho ancora accesa.

Lucio e Gianni

L’ho sentita ieri sera fino a tardi mentre facevo ginnastica. Mi sono concentrato su un paio di monografie di due grandi autori, Lucio Battisti e Gianni Morandi. Mi sono divertito tantissimo e poi sono andato a letto contento. Perché Lucio e Gianni? E’ semplice. Il primo lo considero più grande, il secondo non è da meno, anche se forse è stato più un interprete che un autore. Non credo che abbia scritto. Però…grande pure lui, e qualche giorno fa compiva 75 anni. Un altro grande, che peraltro era un suo amico Lucio Dalla, che purtroppo non c’è più, in una sua canzone, aveva detto che lo chiamavano Gesù Bambino. Io allora, vorrei presentare un Gesù vero, quello di Wilco – Jesus, Etc.

Divagazioni, solo divagazioni letterario-musicali. Se sono qui è anche e solo per non mangiare. Sono stretto dai morsi della fame ma non c’è ancora niente sul tavolo, e non mi fanno neanche preparare. Ci sono le donne e vogliono essere loro ad organizzare. Aspetterò. Ascolto frattanto questo brano che mi sta piacendo. Lo trovo molto particolare. Patrick Watson – Big Bird in a Small Cage

Non lo conoscevo, questo invece si. Should Have Known Better. Ve lo propongo, quindi, perché è un brano davvero bello, un classico, sempre giusto da ascoltare. Sufjan Stevens – Should Have Known Better

Com’è andata la giornata? Niente di che, sono andato a tagliarmi I capelli, e la parrucchiera non mi ha neanche salutato. Poi sono andato dai miei genitori a cercare dei documenti, infine sono tornato a casa. Ho cenato, sempre bevendo molto dopo il pasto. La bottiglia di acqua che sono solito bere, l’ho trovato in mezzo ai detersivi e la spazzatura, ed ero molto deluso per questo. Le suocere, forse non hanno quelle accortezze che si usano in famiglia. Forse sono generose e preparano bene il risotto, ma poi hanno anche dei difetti. E vabbè, vivrò lo stesso, e intanto sto ascoltando questo bel brano, di Lola Marsh – Sirens

The Soul Serene

E’ ora, stagione,  di brani natalizi. Esattamente quelli che mi vorrei, e vi vorrei risparmiare. Menomale che ci sono Deezer, Spotify e altri siti di streaming. Loro ci possono dare la giusta scelta di musica, evitando le cose banali che la radio ci propina in questo periodo dell’anno. Tempo di regali, dunque, anche se qui per il momento non si è visto nessuno, ma c’è ancora tempo, mancano quasi 2 settimane. A dire la verità sbaglio a dire così. E’ arrivato Lionel, e questo è il regalo più importante, per noi e soprattutto per Pamela. Io gli ho fatto sentire il disco che ho inciso all’inizio di novembre. La mia casa discografica l’ha pubblicato anche su youtube. Questo mi fa senz’altro piacere. Poi Lionel ha detto che lo dirà anche ai suoi amici, quindi probabilmente la mia musica arriverà fino all’Ontario, allo Yucatan, nel Missisipi o in Alaska. Bene, benissimo. Posso così avere l’illusione di essere una star internazionale. Voglio intanto proporvi un gruppo che lo è già, i Villagers – The Soul Serene

Bello questo titolo però. Esprime come mi sento anch’io in questo momento. Abbiamo avuto dei giorni tumultuosi. Maddy aveva portato delle tensione nella nostra famiglia. Mi dispiace per lei che tutto sia finito, ma adesso che è andata via noi stiamo meglio. Abbiamo sofferto perché ci eravamo affezzionati, e dopo 3 mesi la sentivamo come una di noi, ma purtroppo le cose non stavano andando bene. Adesso sarà meglio per tutti. Lei potrà ricominciare in un’altra famiglia, e noi potremo voltare pagina, ricordando e prendendo il buono che c’è stato di quest’esperienza.  Noi comunque se lo desidereremo, avremo anche la possibilità di vederla, perché lei continuerà a frequentare la stessa scuola. Damien Jurado – Museum of Flight

Vorrei volare, come il titolo del brano precedente mi ricorda, ma sono legato. Legato non ad un granello di sabbia, come diceva Nico Fidenco una cinquantina di anni fa e anche di più. Legato a tutta una serie di faccende domestiche e familiari, legate più o meno alla quotidianità della casa e del lavoro.

La Telefonata

Adesso per esempio una telefonata di Manu mi ricorda che c’è il pane da comperare ed una pentola sul fuoco che va accesa, per cuocere le cose che ci sono dentro. Strano, non sapevo che le pentole dovessero essere usate così! Permettetemi di essere un po’ ironico e scanzonato, come questo brano che sto ascoltando, di Johnnyswin – Don’t let it get you down

Non faccio in tempo ad iniziare un lavoro che già l’arrosto si brucia. Mi raggiunge quell’odoraccio mentre sono alla scrivania. Penso che la colpa non sia mia. Sono le donne che dicono sempre di usare il fuoco alto, al massimo, poi succedono queste cose. Avevo messo su la pentola mentre Lionel si mangiava un arancio, sembrava andasse tutto bene, invece, sono bastati pochi minuti. Spero non si sia rovinata la pietanza che dovremmo mangiare a pranzo. Gabriel Kahane – Black Garden (2673 Dundee Pl.)

Ragged Wood

Oggi 8 dicembre. Io sono stato Don Ambrogio, in certe rappresentazioni che ho fatto, ma oggi non è certamente la mia festa. E’ la festa di Pamela, arriva finalmente il suo fidanzato dall’America. Una volta c’era lo zio d’America, oggi c’è il figlio o il nipote d’America. O forse il genero. Chissà perché poi doveva essere proprio lo zio che andava in America, oggi peraltro ci sono più i giovani che ci vanno, e questo mi sembra giusto e per molti aspetti necessario. Si dice che qui non ci sia un futuro, e forse è vero. Noi e quelli della nostra generazione hanno più che altro un passato, il futuro, quello che devono avere i giovani è un’altra cosa. Parliamo ad ogni modo di oggi. Io ho stampato degli avvisi, poi dovrò uscire per andare ad appenderli in bacheca. La questione è che qui si stanno attardando a fare le pulizie, e stanno rimandando anche la mia uscita. Non è che ci sia tanto tempo.

L’aereo arriverà da Londra alle 20, e per essere all’aereoporto quell’ora si dovrà partire verso le 19.15. Non voglio fare corse in strada e viaggiare con il patema d’animo. Io nel frattempo, visto che Maddy è andata via ieri mattina, con il rischio di essere ossessivo sto continuando a consultare whatsapp. Le avevo chiesto notizie di come stava andando con la nuova sistemazione, ma non mi ha ancora risposto. Strano, lei che consulta tutto il giorno il telefono. Possibile che non abbia trovato un paio di minuti per scrivere uno straccio di risposta? Mi viene da pensare che non gliene frega niente, di me e di noi. D’altra parte anche ieri mattina, quando è partita, non ha tradito nessuna emozione. Io e Manu invece eravamo molto tristi e abbiamo pianto. Siamo o siamo stati tristi, proprio per questo mi va di ascoltare questo brano che mi solleva un po’, Ragged Wood – Fleet Foxes

M. Ward – Chinese Translation è un altro brano che mi va di condividere. Proprio bello. Io ho bevuto un litro di acqua e anche se è passata la mezzanotte, devo aspettare ad andare a letto. Ho peraltro mangiato molto tardi. Quell’aereo era in ritardo, e mi c’è voluto un po’ di tempo per ritornare a casa. Lionel comunque è arrivato bene, e anche Pamela è contenta. Lui è proprio alto, misura quasi 2 metri. E’ anche molto educato. Ha mangiato un sacco, speriamo che riesca a dormire. Pamela invece, penso che dorma, non foss’altro che per studiare e ripassare la lezione di filosofia, quella in cui potrà essere interrogata. Cat Power – Sea of Love

You & I

Giornata abbastanza silenziosa oggi, quanto meno dal punto di vista musicale. Si fanno grandi discorsi e ragionamenti, li faccio io più che altro, anche se purtroppo il destino delle cose è segnato. Mady, a causa principalmente delle incomprensioni e degli equivoci sorti intorno alla storia del rossetto, andrà via. Adesso la vedo piegare i suoi vestiti, e mettere a posto la sua camera. Ha una tuta dell’Adidas e la valigia davanti stesa sul letto. La tecnologia non manca neanche in questo momento, ha lo smartphone in tasca e le cuffiette, o meglio gli auricolari nelle orecchie. Che vi devo dire? Sono molto deluso e anche se sto cercando un’impossibile marcia indietro, un rewind, penso che però purtroppo ormai non ci sia più nulla da fare.

Stamattina io pensando a questa partenza, mi sono anche messo a piangere. Ieri invece, parlando con lei avevo il nodo alla gola. Sono le cose della vita. Siamo sereni e potremo rivederci, ci siamo detti, è solo la convivenza che non ha funzionato. Potremo rivederci e forse ci rivedremo, ma io in tutta onestà, penso che siano le cose che si dicono sempre in queste circostanze, ma che poi non si fanno mai.

Adesso sta calando la sera. Fa abbastanza freddo. Mi si erano gelati i piedi e ho dovuto fare un pediluvio per scaldarli. Adesso andrò a mettere a posto la cucina e a bere un succo d’arancia. Come se questo potesse servire a risolvere qualcosa, ma non serve a niente. La vita va avanti, come la musica, non particolarmente interessante che sto ascoltando in questo momento. Ecco invece un qualcosa che sta stimolando la mia fantasia e il mio ascolto. Si tratta dei Villagers – Everything I ami is yours

Oggi pomeriggio che ho visto Mady con le cuffie attaccate alle orecchie, che non le toglieva neanche quando le parlavo, sono arrivato alla conclusione che forse è un bene che se ne va. Non ha dimostrato molto interesse verso noi e la nostra vita familiare. Si direbbe che sia stata con noi come si sta in un albergo, trascorrendo gran parte del suo tempo da sola nella sua camera. Dormendo oppure guardando il telefonino. Si direbbe, completamente improduttiva, come hanno avuto occasione di dire anche a scuola. Noi e lei, io e noi, io e voi oppure semplicemente, You & I – Local Natives

Viola

Oggi sembra un giorno migliore. A parte il fatto che si avvicina il fine settimana, e già questo è interessante. A parte questo, ci sono anche delle novità. Certi problemi che ci trascinavamo da diverso tempo, sembrano se non risolversi, quantomeno andare meglio. Noi avevamo qui a casa una studentessa straniera che non si era ambientata tanto. Una ragazza deliziosa ma in sostanza la convivenza con noi non aveva funzionato tanto. Adesso cambierà famiglia. Non c’è da gioire particolarmente. Tutte le cose che finiscono sono un po’ tristi, quindi anche questa lo è. Si tratta della vita, delle cose della vita, ma cosa volete fare? Succede così.. e forse è meglio per tutti. Ad ogni modo, bisogna pensare in positivo. Ci sono state tante discussioni, se non proprio liti. Molte cose non le capivamo, forse non ci capivamo più neanche tra noi. Adesso qualcosa finisce, ma siamo pronti per un nuovo inizio. Che poi è da finire se una cosa finisce per davvero. Può darsi che si trasformi, solo. Infatti con Mady, così si chiama la nostra studentessa, continueremo a vederci, solo che non starà più da noi. Continuerà però a frequentare la scuola del quartiere, quindi avremo ancora la possibilità di vederla. Even the darkness has arms – the barr brothers

Sto andando abbastanza veloce, talmente veloce che è scivolata via anche la prima canzone che ho condiviso, quella dei Barr Brothers. Tra poco dovrei uscire, non ho tanta voglia perché fa abbastanza freddo. Sto intanto ascoltando questo brano che mi sembra interessante, è di Laura Veirs – Sun Song

L’associazione che ci ha mandato Mady, la studentessa straniera che è stata con noi per 3 mesi, verrà dopodomani. Ci aiuterà a fare questo trasloco, che sarà una specie di passaggio di consegne. Bene, benissimo. Per tutto questo tempo in effetti c’erano stati dei problemi e poi c’eravamo sentiti anche un po’ lasciati soli. L’inserimento a scuola, i documenti, i libri, la burocrazia, i corsi di lingua, abbiamo dovuto gestire tutte queste cose, ed è stato se non difficile o complicato, un po’ impegnativo. Anche noi abbiamo il nostro lavoro, i nostri impegni e le nostre responsabilità. Mi interrompo un attimo, giusto per presentare Tuli – Jesca Hoop

Tra una verifica, un’interrogazione e un paio di ripetizioni, sono arrivate quasi le 18 e 30. Siamo all’inizio della serata, e forse oggi, stasera, ritroviamo un po’ di armonia. Io tra poco uscirò a comprare il latte, il detersivo della lavatrice, poi porterò a lavare la macchina e 2 tappetini. Forza e coraggio, allora. Mollo tutto e stacco, non prima però di avervi proposto l’ultimo brano, quello che non ho fatto in tempo ad ascoltare stamattina, di Adriano Celentano – Viola

Parcheggio Dopo

Ho ancora qui davanti I fogli ciclostilati della lezione di ieri. Era sabato, ed era anche una bella giornata. Si poteva fare qualcosa. Ho camminato, ho riposato e sono anche andato a trovare i miei genitori. Tutto normale, sembrava una serata tranquilla di un qualunque fine settimana, invece….Invece, verso sera, sono iniziate le tensioni e le litigate. Tutta colpa di un rossetto smarrito e poi trovato in un posto dove non doveva essere. Una di noi forse se ne era indebitamente appropriata, e quindi è stata accusata di essere una ladra, o per lo meno di non dire la verità. Una storia di donne, insomma. Che ansia, che stress, adesso c’è questo bel disco dei Radiohead che mi fa passare un po’ di negatività. No Surprises – Radiohead

Be’ è stato un successo, questo, forse degli anni ’90, non ricordo di preciso. Sono intanto le 5 e 20 del pomeriggio, e sono già calate le tenebre. Qui tutto succede e si svolge, sotto un equilibrio precario. Qualcosa può sempre sfuggire di mano ed è impossibile avere tutto sotto controllo. Come nella maggior parte delle famiglie. Pazienza, andiamo avanti.  La giornata nel frattempo si svolge un po’ lenta, tra  documenti e discorsi, non particolarmente belli o interessanti. Si parla, si ragiona, oggi rigorosamente a casa, anche visto il tempo. Sento intanto i National che incredibilmente, non propongo da diverso tempo. I Need My Girl – The National

Oggi incredibilmente e stranamente sento di non avere più niente da dire. Tra poco stacco e me ne andrò a letto. La musica giusta, quella stasera stenta ad arrivare. Sono un po’ come un pescatore, che rimane con la canna da pesca senza neanche un pesce. Ma adesso, ci provo, anche perché è arrivato Lucio Battisti, che secondo me è stato il più grande. Eccolo qui con Maledetto Gatto – Lucio Battisti

Questo brano di Lucio non è tra quelli più conosciuti e apprezzati. Io qualche giorno fa ho riascoltato Neanche un minuto di “non amore”. Davvero un brano cult degli anni ’70 che vorrei proporre anche a voi. Come potete sentire, già 40 anni fa, il problema di dove lasciare la macchina era attuale, come e ancora di più adesso. Ma anche se ho perso il posto, “parcheggio dopo”.  Adesso ascolto e ascoltiamo Lucio Battisti – Neanche un minuto di non amore

Satisfaction

Sarà che forse sono da scoprire, questi Beta Radio. Li avevo proposti da poco, adesso tornano e mi danno l’opportunità di presentare il primo brano, di loro creazione. Si intitola On the Frame, e penso sia il pezzo giusto per iniziare. Purtroppo non posso stare tanto, perché ho tante cose da fare. Vediamo cosa succede, nel corso della giornata. Beta Radio – On The Frame

Spotify è occupato da un altro membro della famiglia. Andiamo allora sulla radio normale, c’è sempre da scoprire o da riscoprire qualcosa. Per esempio Al Stewart era proprio bravo. Avrà fatto molte cose, ma viene ricordato più che altro per questo On The Border – Al Stewart

E che dire di questo I can get no satisfaction? Usato, abusato e strautilizzato quanto si vuole, ma ascoltarlo non mi dà un’impressione così negativa. E’ una serata molto nebbiosa e andare su qualcosa di conosciuto non è poi così male. Rolling Stones – I can’t get no satisfaction

Ma vedete che c’era una negazione? Io posso avere o non avere soddisfazione, soddisfacimento, se preferite. Non so esattamente quel brano che cosa volesse dire. E’ un po’ come un vecchio cimelio, arnese, ricordo o trofeo, rispolverato nella soffitta. Un pezzo che ha avuto tanto successo perché probabilmente ha fatto sentire i giovani, quelli che a quel tempo erano giovani, protagonisti. Anche a me sembrava, quando avevo 20 anni circa, che quel successo dei Rolling Stones dicesse delle cose importanti. A distanza di 20 anni circa, forse anche io, che ero giovane negli anni 80, ho avuto lo stesso tipo di infatuazione. Ma era solo un’ infatuazione, un’illusione. Oggi Satisfaction non la potrei ascoltare più di una volta. Preferisco allora andare lontano, nel tempo e nello spazio, ad una cosa più recente, molto distante negli anni. Mi allontano anche se questo pezzo di Charlie Cunningham mi dice di non farlo. Don’t Go Far – Charlie Cunningham

Le note di Charlie Cunningham sono davvero suggestive. Ma non sarà mica quello di Happy Days? Ah no, scusate, quello si chiamava Richie, tra l’altro poi è diventato un regista famoso, ovviamente non lui, ma l’attore che lo interpretava, Ron Howard. Io ho visto un paio di film, uno sui Beatles, Eight Days a Week, molto bello, l’altro su Marte, ma più che un film era una serie tv. Vi dirò che adesso, sto ascoltando un brano molto bello che mi sta colpendo. Credo che sarà anche quello con cui concluderò la playlist di oggi. Ecco a voi This is The Kit – Bashed Out