Road to Heaven

Ieri sera poi sono uscito. Quella fastidiosa tallonite non mi ha impedito di fare un giretto, ho solo cambiato le scarpe anche perché quelle abituali si erano bagnate della pioggia mattutina. Sono andato al bar, e ho visto più o meno le persone che ci sono sempre. La donna delle pulizie, il personaggio più interessante, è andata via quasi subito, anche perché era con la famiglia. Lo scapolo pensionato, che è lì sempre, che sembra viva lì, mi ha raccontato che dovrebbe essere visitato da un internista, perché ultimamente ha perso 40 chili. Poveretto. E’ veramente un uomo triste, mi sembra molto solo. Poi si è messo a parlare con il marito di quella signora che fa il turno notturno alle poste e che era lì anche lei. I gol, il calcio, la partita. Io in questi discorsi non entro neanche, mi sembrano squallidi, non so cosa dire, mi entrano da un orecchio e mi escono da quell’altro. Meglio per esempio ascoltare un brano come questo degli Old Sea Brigade – Seen a Ghost

Adriano Celentano alla televisione. Ma cosa avrà di interessante da dire? Snocciolerà le sue solite banalità. Ci sarà quell’impasto di retorica e pseudopolitica che c’è sempre, quando fa delle trasmissioni. Vedere queste cose alla tv non è molto bello. Vi dirò che comunque sa ancora cantare. Ha fatto, con un’orchestra che lo accompagnava dal vivo, Un albero di 30 piani, brano che ho sempre amato molto, e non solo io. Probabilmente sarà stato uno dei pochi momenti interessanti di Adrian, come ha intitolato il suo programma. E va bene, archivio queste cose e per rendergli un giusto tributo, condivido un suo pezzo. Magari quello che ha cantato con la Mori, e che ho ascoltato giusto oggi, alla radio. La coppia più bella del Mondo – Adriano Celentano / Claudia Mori

Forse è giusto ogni tanto essere un po’ italiani, quanto meno dal punto di vista musicale. La mia storia è fatta di tante canzoni del passato, che spesso mi piace proporre. Preferisco però esplorare dei sentieri nuovi, anche per conoscere e far conoscere qualcosa, almeno dal mio punto di vista sconosciuto. Per esempio, questo Road To Heaven – The Dead Tongues

Devo dire che è un brano che mi ha colpito, molto poetico. Anche questo, però, non è da meno. E’ dedicato alla capitale olandese, Amsterdam. Non sono poi così sicuro che sia la capitale, ma ormai l’ho chiamata così, e non ho neanche voglia di approfondire. Il brano lo conoscevo già, ma nella versione originale, non questa acustica, dei Mandolin Orange – Amsterdam

Quando c’è la buona musica, si trova sempre qualcosa di bello da dire e da raccontare. Vi dirò che oggi, con i vaccini che sono andato a prendere, sono stato utile anche alla collettività. Sono poi anche andato a comprare dei toner, cosa senz’altro più normale. Una stampante, più o meno ce l’hanno tutti. Sto ascoltando intanto questo brano davvero bello di Sarah Jarosz, e ve lo propongo Build me up from Bones – Sarah Jarosz

C’è ancora spazio per qualcosa di nuovo? Penso di sì, giusto il tempo di proporre un ultimo pezzo, prima di andare a letto. Ira Wolf – Great Divide

Dico una cosa, poi ne faccio un’altra. Succede così quando al cuore non si comanda. Avevo finito la playlist di oggi, ma con Mistery of Love di Sufjan Stevens faccio uno strappo alla regola. Troppo bella. Mistery of Love Sufjan Stevens  

Rolling On

Ma l’acqua che c’era e che ho preso, lo so solo io. Non bastava l’ombrello, veniva giù a catinelle. Sono dovuto uscire per forza, dovevo risolvere una faccenda di segreterie ed uffici, poi già che c’ero, sono passato anche dalla banca. Ah che brave persone, li vedo volentieri, sono proprio dei benefattori! Niente, comunque sono sopravvissuto lo stesso e stasera, finalmente è sera, eccomi qua Shiver – Lucy Rose

Provo a rilassarmi, nonostante le tante, troppe donne che ci sono a casa. Dovrò fare qualcosa per risolvere questo problema? No, per carità, ieri o forse l’altro ieri era la giornata contro la violenza sulle donne. Dicevo così per dire, anche se certe cose non si possono neanche pensare. Proseguo allora, o meglio proseguiamo, questa musicoterapia, alla ricerca di sempre nuovi pezzi da proporre e condividere. Chi c’è adesso? Questo che non mi sembra male, di Tall Heights – Horse to Water

Vorrei uscire, stasera, questa sera. Si ma, non so se ce la faccio. Stare qui seduto credo non mi aiuti, anche se forse mi aspetto che schiacciare le dita sopra una tastiera mi dia la giusta carica di brio. Si ma, prendere una boccata d’aria, non sarebbe meglio? Da un certo punto di vista sì, anche se credo che tutto dipenda dalla musica giusta, che probabilmente non è arrivata ancora. Si, i primi due brani erano interessanti, ma niente di che. Questo, direi che è decisamente meglio. Rolling On – Darling West

A lume di memoria, credo anche di non averlo mai proposto, almeno ultimamente. Bene, allora, procediamo e andiamo avanti. Ho postato il video dei Darling West, adesso sto sentendo un altro brano interessante. Sapete cosa vi dico? La mia serata, per il momento, può aspettare. Però, mai dire mai, potrò magari dopo cambiare idea. Peccato solo per il mio piede, se quel tallone non mi facesse male, sarebbe meglio. Niente di trascendentale, per fortuna. Posso sopravvivere anche ad una tallonite. Julie Byrne – Follow My Voice

Rivers

Io oggi non mi sono fermato un attimo, speriamo che anche Spotify non si interrompa. Ieri mi ha fatto dannare. Se non si comporta bene, dovrò pensare ad opportune contromisure. Toglierlo e rimetterlo, reinstallarlo o cose di questo genere. Ma rilassiamoci adesso e lasciamo che sia a parlare la musica. C’è questo brano dedicato ad una certa Ladi J, infatti le viene spedita una lettera. Mittente, Dispatch – Letter to Ladi J

Si conosceva Ladi D, ed in effetti parlare di Ladi J a come effetto quello di ricordare la nostra sfortunata principessa. Sono uno dei tanti che la ricorda, anche se sono ormai passati diversi anni. Ma ecco che c’è un altro brano che sto ascoltando in questo momento, mi colpisce, è der The Lumineers – Scotland

https://www.youtube.com/watch?v=ag8i_peC30M

E’ incredibile come facciano a venire certe coincidenze. Si direbbe quasi, parli del diavolo e spuntano le corna, anche se in effetti, la Scozia non è che c’entri molto. Lei sarà stata al massimo principessa del Galles, anche se io non è che mi intenda molto di titoli nobiliari. La famiglia reale britannica, poi, è l’ultimo dei miei pensieri. Non mi sono simpatici per niente, anche se io non sono nessuno per poterlo dire. Ci sono poi questi giovani, i figli della povera Ladi D, che forse in qualche modo hanno sollevato le sorti della dinastia. Ma adesso, facciamo parlare la musica. Credo che anche Beta Radio si faccia delle domande e sia impegnato in alcune considerazioni. Il suo brano, mi sembra molto riflessivo ed intimista, si intitola On Your Horizon – Beta Radio

Ma davvero bello, guarda, una piacevole sorpresa. Me lo sono proprio gustato, il brano di prima, intendo dire. Posso andare avanti, ancora più convinto, con questo blog abbinato al programma musicale. E faccio bene, lasciatemelo dire. La televisione non l’ho accesa, ma sono quasi sicuro che non ci sarà nulla. C’è qualcosa invece che sto ascoltando, già un paio di brani, ma vorrei sceglierne uno giusto da condividere, quindi aspetto. Ecco, questa musica, per esempio Rivers – The Tallest Man On Earth

Di sicuro ultimamente non l’ho proposta, quindi lo faccio adesso, anche perché merita, non solo la condivisione, ma anche il titolo della playlist di oggi. Un brano davvero bello e pregevole, mi ritengo fortunato di poterlo ascoltare, mi riappacifica con il mondo. Un mondo dove purtroppo spesso ci si sente in guerra o fuori posto. Ma facciamo un passo indietro…..Oggi ho sentito alla radio un brano della mia giovinezza, o forse della mia adolescenza. Albebaran. Accidenti che titolo strano, ma io me lo ricordo bene, e se non mi sbaglio, era dei New Trolls – Aldebaran

Il titolo è strano perché Aldebaran è il nome di una stella. Mi immaginavo qualcosa di astronomico o astrofisico. Wikipedia me lo conferma. Torniamo allora su questa terra, magari perché no, con qualcosa che arriva dal cielo, giusto per ricollegarci a quello che si diceva prima, finendo in bellezza. C’è infatti questa The Rains – Henry Jamison

Thousand

E inizia una nuova settimana, per fortuna con un po’ di sole. L’ansia, la preoccupazione, il nervoso, quelli ci sono sempre. Ho già assunto medicine e integratori, anche per un mal di testa, sopraggiunto nella prima mattinata. Vediamo se un po’ di musica mi può aiutare, per esempio questa Secret – Angel Snow

Violenza, prevaricazioni e prepotenze di tutti i tipi, vari disastri naturali e anche strade che crollano. Le notizie che si leggono non aiutano di certo. L’unica è tirare il fiato e fare un bel sorriso, con un po’ di costanza e pazienza, ce la faremo. E’ solo il primo giorno della settimana, ci sono ancora tutte le feste di Natale davanti, ci sarà ancora molta acqua che dovrà passare sotto i ponti.

Nel frattempo arrivano le ordinazioni per il pranzo, è infatti passato da poco tempo il mezzogiorno. Forse è meglio andare a lavorare, perché a casa si fatica di più. C’è da dare retta a tutti. Non lamentiamoci, finchè i problemi o le cose sono queste. Manco a farlo apposta c’è un brano che si intitola proprio Hard Times. E’ cantato da una certa Gillian Welch. Poi lo cercherò anche su youtube, nel frattempo ve lo propongo. Gillian Welch – Hard Times

Riprendo in serata a scrivere per il mio blog e, cosa vi devo dire? Il mal di testa ce l’ho sempre, ho però lavorato, anche, come peraltro fanno tutti. Sto riascoltando il brano di prima perché quasi non me lo ricordavo più. Forse non mi ricordo neanche di preciso cosa ho fatto oggi, forse perché è stata una giornata normalissima. L’unica cosa buona credo sia stata che sono riuscito a non mettere piede in un supermercato. Ho comprato in un piccolo magazzino delle bottiglie d’acqua però. Sono anche passato dalla banca e ho fatto dei documenti. Niente di importante, direi. Sono le solite cose. Ma torniamo alla musica, qualcosa di più interessante e stimolante rispetto al brano precedente. Ecco per esempio thousand (feat. lisa hannigan) acoustic rosie carney

Here’s to the Ones è un altro brano che ci fa volare in un’atmosfera magica e ovattata. Stiamo viaggiando, e questo è quello che mi piace di più. Ci guida Courtney Hartman – Here’s to the Ones

Mah si dai, ci si può rilassare. E’ quasi ora di andare a letto e la musica finalmente è buona, anche per merito di una certa Molly Sarlè. Mi sta proprio facendo compagnia con il suo brano, intitolato semplicemente Human – Molly Sarlè

New paint

Pensavo che San Luis si scrivesse San Louis. Gregory Alan Isakov non l’ha pensata così, e ha scritto San Luis, poi ci ha fatto un bel pezzo, è il primo che vi propongo. Gregory Alan Isakov – San Luis

Credo che questo vecchio soul meriti di essere condiviso. Io lo sto ascoltando, anche se naturalmente sto facendo altre cose, solo che, magicamente, ha attirato la mia attenzione. La voce è quella di Hudson Taylor – Old Soul

Infatti sono alle prese con varie incombenze, familiari e professionali, e non ho per niente voglia di uscire. Complice anche un tempo da lupi. Meglio proporre la musica di qualche autore, meglio se non molto conosciuto. Aspettiamo che il convento passi qualcosa di apprezzabile, allora. Ci pensano i Of Monsters and Men a proporre il brano giusto, questo Dirty Paws – Of Monsters and Men

Chi si ricorda il primo giorno della propria vita? Nessuno, ma sarebbe bello se fosse possibile. Ci sono altri che hanno provveduto, alle nostre necessità, e non solo il primo giorno. La pensa in modo un po’ diverso Bright Eyes – First Day of My life

Se potessi eliminare I gridolini da questo pezzo, lo farei. Sono disturbanti, ma Imagining My Man di Aldous Harding è così. Chissà se anche voi la pensate alla stessa maniera. Imagining My Man – Aldous Hardin

Ho ascoltato una marea di volte questa Elijah. Mi ha sempre colpito, ma credo di non averla mai proposta. Arriva allora anche il turno dei Matthew and the Atlas – Elijah

I brani interessanti o apprezzabili si susseguono a ripetizione. Oggi non sono particolarmente prolifico a presentarli. Mi limito quasi solo a dire autore e titolo, ma va bene così. A volte le parole non si sprecano tanto, e adesso è venuto il turno di Aisha Badru – Mind On Fire

Excuse me, dice. Io penso però che non ci sia proprio niente da scusarsi. Questo pezzo è talmente bello, che la playlist di oggi la chiamerò con il titolo di questo brano, di Jack Johnson – New Paint

Pegasì. La i finale ha l’accento. Ma chissà che cosa vorrà dire questa parola, misteriosa. Indagherò, adesso no ho molto tempo. Posso soltanto dirvi che la voce è quella magica di Jesca Hoop – Pegasì

Non uno dei soliti nomi, infatti mi sembra di sentire questa ragazza per la prima volta. Ha un nome misterioso, si chiama Anna of the North. Misterioso ed ermetico anche il titolo che ci propone, Us. Non le iniziali di United States, penso che voglia parlare di lei e di qualcun altro, noi. Anna of the North – Us

Changes

Si avvicina inevitabilmente la fine dell’anno. Ci saranno delle feste, dei ritrovi familiari, avremo modo e tempo di stare in compagnia delle persone a cui vogliamo bene. Ecco allora un brano in sintonia con questi buoni sentimenti, è di Rayland Baxter – Mother Mother

Io ho già ricevuto un calendario con dei bei ricordi. Me l’ha portato il corriere, direttamente a casa mia. Provenienza, Stati Uniti. Che belle fotografie, ma aspetterò i miei familiari per guardarle. E’ arrivata intanto Maya De Vitry – Go tell a Bird

Faccio finta di fare un corso di aggiornamento, e intanto scrivo queste cose, e sento questi bei pezzi. Adesso è il turno di Vance Joy, trovo questo suo pezzo davvero interessante, si intitola Mess is Mine – Vance Joy

Prima quando ho ricevuto quel calendario, mi sono commosso. Accidenti al mio sentimentalismo. Meno male che sono ancora qui, integro sano e salvo a casa mia, ieri sera sono uscito a fare una passeggiata, e una macchina mi stava tirando sotto. Come ha fatto a non vedermi? Avevo un ombrello bianco, e la strada non era proprio buia. Non si è neanche scusato, e mi ha lasciato passare come se mi facesse un piacere. Ma ero sulle strisce, le strisce vorranno pure dire qualcosa! Bando alle ciance e andiamo con il prossimo brano, di un certo Donovan Woods – It’ll Work Itself out

Devo mettere 50 euro sulla carta di credito, dovrebbero servire per comprare un materasso gonfiabile. Si potrà così dormire per terra, sul pavimento, come fanno i Lumineers con il prossimo brano. Sleep On the Floor – The Lumineers

E sono arrivato intanto alla lezione n.3 di quel corso noiosissimo di aggiornamento. Aspetto solo che passino i minuti, aspettando anche che ci sia qualche canzone da condividere. Non tutte lo sono, vorrei scegliere quella giusta, mi sembra che questa di Jason Isbell and the 400 Unit lo sia. E’ conosciuta, almeno da me, forse non è molto che ve l’ho proposta, ma non ha importanza. If We Were Vampires – Jason Isbell and the 400 Unit

Che bello sarebbe se non ci dovessimo preoccupare di cambiare la nostra personalità. C’è già un brano che forse lo dice, naturalmente io non lo so, ma mi piace pensarlo, è il prossimo di Langhorne Slim – Changes

Fleet Foxes first collection 2006 – 2009, leggo sulla copertina del disco. In effetti questo brano è un classico, mi dispiace quasi di proporlo, da quanto è conosciuto e famoso. Forse, però, per qualcuno può essere nuovo, ecco allora che c’è festivalmusicale. Sono, siamo qui per questo. Far conoscere, dare un po’ di luce e gioia in questo mondo grigio e triste. Fleet Foxes – Mikonos

If You Need To, Keep Time on Me. Mi sono rimesso alla postazione e sto ascoltanto ancora I Fleet Foxes. Ve lo accenno, ma non per riproporveli una seconda volta anche se, in effetti meriterebbero. Il brano è molto poetico, bello, romantico, non c’è bisogno che ve lo dica. Passiamo allora ai Dead Horses, senz’altro meno conosciuti. Dead Horses – A Petal Here, a Petal There 

Golden

Come doveva essere amabile questa Olivia. Non sto parlando della moglie di Braccio di Ferro, Popeye. Sto parlando di questa, che doveva essere la musa ispiratrice di Rayland Baxter – Olivia

If you love, e poi dice un sacco di altre cose, che ovviamente non capisco, ma sono sufficienti ad Angus & Julia Stone per farci una canzone, dedicata presumibilmente ad ul lui, data la vocalist, femminile. Ascoltiamoci allora questa For You – Angus & Julia Stone

Colder Heavens, e finalmente arriva un brano che mi sento di condividere. E’ trascinante quel tanto che basta a dare la scossa, o una scossettina, ad una giornata uggiosa e sonnolente che ormai si avvia quasi alla conclusione.Il sole se c’era, è da poco andato via. Rimangono gli umani, con le loro molteplici attività, tra cui ovviamente quelle musicali. Blanco White – Colder Heavens

Un brano piacevole, che scorre tranquillo come la corrente di un fiume. Ad un certo punto del brano infatti, viene citato anche il Missisipi, famoso corso d’acqua americano. Un pezzo quindi che si lascia ascoltare, e quindi ve lo consiglio, questo dei Waxahatchee. Accidenti, non potevano scegliersi un nome un po’ più semplice? Il titolo comunque è Chapel of Pines – Waxahatchee

Credo che ci sia sempre un tempo e uno spazio per un po’ di dolcezza, quella che manca nelle nostre società, nei nostri tempi, nella nostra epoca, che per forza di cosa è frenetica, e anche molto difficile da vivere, complicata e piena di problemi. Ecco invece questo brano davvero molto bello di Becca Mancari – Golden

Un brano intrigante questo wild horses, giusto per passare piacevolmente poco più di 3 minuti. La voce è quella di Bishop Briggs, una bella ragazza con una giacca rossa, che per l’appunto vedo nella copertina di questo disco. Wild Horses – Bishop Briggs

Sembrava una spiantata, la ragazza di prima, invece il suo video ha qualcosa come più di 9 milioni di visualizzazioni. Accidenti, che forza, che talento. Noi in confronto, non siamo niente. Dovremmo unirci per rafforzarci. Mettere su magari un bel complesso, come hanno fatto i The Lumineers, che adesso sono arrivati con la loro Ophelia – The Lumineers

Infatti loro oltre ad essere più forti, hanno aumentato anche le visualizzazioni, che adesso sono salite a 132 milioni. Mah, è meglio non insistere con questi argomenti, anche perché poi ci si rende conto che noi, o la maggior parte di noi, siamo destinati a non volare mai. L’unica speranza che abbiamo è fare quello che fanno tutti, ovvero prendere un aereo. Ma volare, in senso figurato e metaforico, quello forse non lo faremo mai, almeno secondo dei canoni e degli schemi prettamente umani o se vogliamo, commerciali. Non ci resta allora che semplicemente andare, come dice questo brano di Erato, il cui titolo recita semplicemente, Now Go – Erato

Saffiyah Smiles

Ci sono delle buste che dovrei fare. Sono le 9 e mezzo di sera ma il lavoro non mi molla neanche a quest’ora. Ho deciso però di accompagnarlo con un po’ di buona musica, anche per renderlo più interessante e attrattivo. Mi danno questa possibilità John Craigie e Gregory Alan Isakov con questo brano molto interessante, I am California – John Craigie Gregory Alan Isakov

Se noi fossimo vampiri, If We Were Vampires. A chi verrebbe in mente di intitolare una canzone così? Ma a Jason Isbell and the 400 unit, naturalmente. Brano che comunque, nonostante il titolo e l’atmosfera cupa che evoca, si fa apprezzare If We Were Vampires – Jason Isbell and the 400 unit

Sunsets è un’alba o un tramonto? Un tramonto, quello che oggi non abbiamo visto e per un po’ di giorni non vedremo. Sentiamolo, almeno, con questa bellissima canzone targata Jack Johnson – Sunsets for somebody else

Se poi trovassimo noi stessi, sarebbe il massimo. C’è gente che ha cercato tutta la vita, magari senza neanche riuscirci. Io vorrei provarci, anche perché questo bel brano di Lukas nelson me ne offre il pretesto. Find Yourself – Lukas Nelson

Non posso non proporre questo brano di Billy Bragg. Troppo bello, Saffiyah Smiles mi piace proprio. Non ci resta che predisporci al buon umore, e fare un bel sorriso anche noi. Billy Bragg – Saffiyah Smiles

Maldives, ci mancavano loro, anche perché mai proposti, almeno ultimamente. House of flames è il loro brano, lo voglio riascoltare, perché sono stato interrotto più o meno a metà. Voglio cogliere le sfumature e le stranezze di questo pezzo che tutto sommato è interessante, nonostante la solennità del sound. Maldives – House of flames

E’ proprio una meteora, questo London. Si tratta infatti di un brano di meno di un minuto e mezzo. Neanche il tempo di ascoltarlo, che finisce subito. Ma, ascoltatelo anche voi. C’è la voce e la chitarra di Joshiah and the Bonnevilles – London

Tre o quattro mesi fa eravamo al mare. Sarebbe bello ritornarci. Ha un fascino anche d’inverno. Perché no, allora…. Ce ne offre l’occasione un certo Conor Oberst, ci porta nella costa dei barbari. Un luogo reale, anche se non so di preciso dove si trovi. Conor Oberst – Barbary Coast

God only knows. Ammazzate o’, scusate l’espressione. Qui oltre al misticismo, si evocano anche i Beach Boys. Risultato però, devo dire che non è niente male. Largo allora a questo autore e interprete, un certo John Prine – God Only Knows

There’s a Light

Please, please, please. Questo brano di Marc Brussard non mi scalda particolarmente il cuore. Certo please, please me dei Beatles era diversa….Nulla di paragonabile. Questo brano in confronto è abbastanza scialbo, insipido, ma…lascio decidere a voi, magari vi può piacere Please Please Please – Marc Brussard

Vediamo se andiamo meglio con Matter of Time? Mah, si direbbe che si faccia un po’ fatica a risalire la china, anche se indubbiamente Trent Dabbs ci prova. Con che risultati, non lo so. Ripete ossessivamente Matter of Time quindi a questo punto, lo faccio ascoltare anche a voi Trent Dabbs – Matter of Time

Runnin Round è il prossimo brano che vi propongo, decisamente più convincente. Autori Brigitte Demeyer e Wll Kimbrough, coppia che qui da noi è si può dire sconosciuta, ma per me ben più apprezzabile di Albano e Romina. Runnin Round – Brigitte Demeyer  Wll Kimbrough

Dopo la coppia del secolo, una vocalist, forse singola. Ho parlato forse troppo presto, dal nome non si direbbe. Si chiama o si chiamano Quilles & Cloud, e il loro brano, accompagnato da bellissimi accordi arpeggiati di chitarra, Black Sky Lightning – Quilles & Cloud

While my guitar gentle weeps era una bella canzone dei Beatles, questa, peraltro non da molto presentata in una playlist precedente, Gentle on my mind. Bello comunque riascoltarla, anche a distanza di poco tempo. Loro sono naturalmente Billy Bragg, Joe Henry – Gentle on my mind

Chissà che cosa si prova a camminare in mezzo ad una tempesta. Prova a raccontarcelo The Lone Bellow. Il suo brano sicuramente interessante, è peraltro  in sintonia con il maltempo di questi giorni. Si intitola infatti Walk into a Storm – The Lone Bellow

Terrible lie, bugia terribile. Terribile però non è questo brano, tutt’altro. Ascoltiamocelo allora, penso meriti. La voce, quella dei The Parson Read Heads – Terrible lie

Giornata nuvolosa, piovosa. Pessimismo e tristezza, in molti discorsi e ragionamenti fatti oggi. Giornata quindi, all’insegna del pessimismo, ma sta volgendo al termine. Proviamo a pensare che andrà tutto bene, andrà tutto per il meglio. C’è anche questo brano che mi induce a crederlo e a pensarlo. Si intitola infatti There’s a Light – Jonathan Wilson

Davvero bravo questo Jonathan Wilson, spero di avere l’occasione di riproporlo presto. Adesso passiamo invece ad un gruppo, si chiamano The Wealthy West. Nome tipicamente americano, e forse anche il loro brano lo è. Si intitola Wasting Time, letteralmente, tempo perso. Accidenti, non andiamo bene, tuttavia non penso che sia tempo perso ascoltare una canzone così.  The Wealthy West – Wasting Time

Save My Life

Se penso che adesso io non ti conosco… tu chi sei, mi sorprende tutto quello che fai. Come si intitola quella canzone? E’ la notte dei pensieri? Forse, non so, vediamo…Si, esattamente. Il cantautore italiano, romano che l’ha scritta e cantata, Michele Zarrillo. Si ascolta sempre volentieri Michele Zarrillo – La Notte dei Pensieri

Un treno a mezzanotte. Penso che a quell’ora i treni ci siano ancora, e comunque se c’è David Rawlings, il viaggio è assicurato. E’ infatti lui il macchinista, il suo brano si intitola Midnight Train – David Rawlings

Look my way, guarda la mia maniera, il mio modo. E’ l’unica cosa che riesco a capire di questo brano, il cui titolo, molto ermetico, è solamente 17. Lo trovo comunque orecchiabile, interessante, lo propongo anche a voi, per la voce dei Will Hoge – 17

Sapete che manco a farlo apposta, sono adesso proprio le 17? Che coincidenza. Un cielo grigio, piovoso, un tempo proprio brutto. E’ già calata una serata autunnale, solo la musica si fa apprezzare, per esempio questa di John Smith – Save My Life

La musica, forse è una delle poche cose che non mi deluso, non mi ha mai tradito, è per questo che mi piace ascoltarla e condividerla con voi, soprattutto se ci sono queste belle canzoni. Dovrei fare altre cose, ma i documenti e le solite carte possono aspettare. La tastiera, non solo del computer, anche quella musicale, va un po’ per conto suo. Ma ci sono anche le chitarre, acustiche, più o meno elettriche, per esempio in questa To live is to fly – Paul Kelly

Tim O’ Brien è il prossimo autore. Chissà cosa avrà da raccontarci sui Guardian Angel. Penso qualcosa di importante, aspetto qualcuno che mi dica e traduca. Mi basta per ora ascoltare il suo brano che si intitola proprio così Tim O’ Brien –  Guardian Angel

Ci vorrebbe un bel the, ma la cucina e il soggiorno sono occupati. Ci sono dei giovani che stanno studiando, attività ben più importante della merenda che avrei fatto. Meglio astenersi, anche perché ho qui accanto la mia bottiglia d’acqua. E alle orecchie….questa bella canzone che sto ascoltando Cat Stevens – Northern Wind

Un po’ seri, un po’ scanzonati, come per esempio la prossima autrice che si va avanti. Si chiama Ellen Jewell e ci propone la sua It’s your Vodoo working – Ellen Jewell

Si parla di working, non dovevo anche io fare una certa cosa? Sarà bene che mi sbrighi, prima che chiudano gli uffici. Vediamo allora di chiudere in bellezza, e lo facciamo con Joan Osborne e la sua Tangled up in Blue. Non so cosa voglia dire, ma condivido volentieri questo bel brano. Joan Osborne – Tangled up in Blue